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Senza te che farei?

di Walter Panero

 

Domenica 29 ottobre 2000. Castelli Romani.
Pomeriggio. Luce.

 

Accoccolati ad ascoltare il...

Redazione Toro News

di Walter Panero

Domenica 29 ottobre 2000. Castelli Romani.Pomeriggio. Luce.

"Accoccolati ad ascoltare il marequanto tempo siamo statisenza fiatare...

Non siamo accoccolati. E soprattutto questo non è il mare. Però a noi piace immaginare che lo sia. E comunque questo è un posto bellissimo. O forse sembra bellissimo. Tutto è bellissimo quando si è innamorati e cose che prima ti sembravano insignificanti appaiono ora piene di luce se le guardi con gli occhi di lei. O di lui se sei una lei, cosa che però, fino a prova contraria, io non sono. Camminiamo abbracciati. Parliamo di tutto e di niente. Di noi. Del nostro grande amore nato da poco ma già così forte che nulla e nessuno potrà mai spezzarlo. Anche se abitiamo a settecento chilometri l'uno dall'altra, o forse più. Anche se gli amici, che ci hanno fatto incontrare alcuni mesi fa, non prendono seriamente la nostra storia nata quasi per caso un giorno d'estate. Ci baciamo. Ci facciamo beffe di coloro che non credono in noi. Nel nostro grande immenso amore. E cantiamo.

"E adesso non ci sei che tusoltanto tu e sempre tuche stai scoppiando dentro il cuore mio....

Cantiamo alla nostra gioia, alla nostra felicità. Anche se sappiamo bene che tra non molto ci dovremo separare. Anche se....

“Accidenti!...Ancora!...”

“Cosa succede? Cosa c'è che non va?”

“Niente amore, niente....”

“E' per quello che diceva la radio, per il Toro vero?”

“Ehm....no....cioè sì....ma non è importante” dico mentre penso “Sì che è importante, ka##o!...Le abbiamo prese di nuovo....ne abbiamo già perse quattro su otto....di questo passo si va in C.....”

“Siamo qui in questo posto bellissimo, tra un po' ci dobbiamo salutare e tu cosa fai? Pensi al tuo Toro....sei proprio....sei proprio matto....ed è anche per questo che ti amo....”

“Ma è stato solo un attimo. E' già passato. In fondo che me frega del Toro ora che ho te?…(e bravo....vai a giocare a Lumezzane o contro la Lodigiani che poi vediamo se non è importante!)…e poi come si fa a tifare per una squadra che perde per 3 a 1 a Piacenza, dico a Piacenza non al Bernabeu col Real, senza nemmeno provare a lottare?”

Già. Come si fa? Non so come diavolo si fa, ma so che si fa. E so pure che il Toro, il mio Toro le ha buscate anche oggi. Hai ragione tu, amore mio, in fondo è solo una partita. Ma proprio non ce la faccio a pensare che il Toro sta scivolando sempre più in basso. Lo capisci che non ce la faccio? Lo capisci che il Toro è la mia vita?

Lasciamo il lago mano nella mano continuando a scambiarci sorrisi, frasi e cantando canzoni d'amore.Ma sì, in fondo chi se ne frega del Toro adesso che ho trovato l'amore?Chi se ne frega?Chi se ne frega?Chi se ne frega?

"Ed io che cosa mai farei se adesso non ci fossi tuad inventare questo amore...

Alcuni mesi dopo. Domenica 18 marzo 2001, Torino. Tarda mattinata. Buio.

"Passerotto non andare vianei tuoi occhi il sole muore giàscusa se la colpa è un poco miase non so tenerti ancora qua.Ma cosa è stato di un amoreche asciugava il mareche voleva viverevolareche toglieva il fiatoed è ferito ormainon andar vianon andar viaTi prego...

"Passerotto non andare viasenza i tuoi capricci che faròogni cosa basta che sia tuacon il cuore a pezzi cercheròma cosa è stato di quel tempoche sfidava il ventoche faceva fremeregridarecontro il cielonon lasciarmi solo no...non andar vianon andar via...

Invece il Toro ora vince e lei se n’è andata. Vorrei sparire. Rimanere a casa sul letto ad ascoltare canzoni tristi. Dormire per giorni e giorni finché tutto questo dolore non sarà passato. Questo dolore che mi ferisce il cuore, mi stravolge lo stomaco e mi toglie energia alle gambe. Lo so: dovrei trovare la forza di reagire. Per esempio potrei chiamare qualche amico e farmi un giro in città. Ma nessuno potrebbe capire fino in fondo come mi sento. Mi manderebbero a quel paese tanto sarei noioso. No….no….è decisamente meglio rimanere qui disteso sul letto a crogiolarmi nella mia sofferenza….a meno che….a meno che…..

…guardo l’orologio….sì….sono ancora in tempo!….Se mi preparo velocemente ce la posso ancora fare!…Prendo in fretta e furia la roba….la solita roba di sempre….chiamo l’amico Polacco che è già partito e….

Domenica 18 marzo 2001. Stadio delle Alpi. Pomeriggio. Luce.

E allora ‘fanculo a tutto! ‘Fanculo a tutti! ‘Fanculo alla tristezza! ‘Fanculo soprattutto a lei che ora chissà dov’è! Non me ne frega una cippa di lei in questo momento! Non me ne frega una cippa di niente che non sia il Toro. Il Toro! Ecco l’unica cosa di cui mi frega adesso! E allora andiamo: forza ragazzi! Distruggiamo il Piacenza e voliamo insieme verso la gloria! Altro che passerotti che se ne vanno. 'Fanculo anche a loro!

L’inizio non è dei più facili. Per tutto il primo tempo questi ci mettono sotto, altro che balle. E meno male che c’è il grande Bucci che per almeno tre volte salva la nostra porta e ci tiene in partita. Ma nella ripresa tutto sembra cambiare ed inizia a suonare un’altra musica: la musica della Maratona, la musica del Toro-Toro, la musica di quelli che non si arrendono mai, la musica di Tonino Asta che non sarà un fenomeno ma quanto a grinta e determinazione è proprio uno di noi, insomma è il simbolo di questo Toro-Toro che lotta fino alla fine senza arrendersi. Ci provano in tanti: Castellini, Schwoch, Pinga. Ma niente. Tutto sembra inutile e il portierone Roma pare insuperabile. Quando la trappola messa in piedi da Mister Novellino sembra ormai aver raggiunto il suo scopo, quando ormai anche tra la gente subentra un pelo di rassegnazione, ecco che succede ciò che tutti sognavamo: la palla viene respinta dalla difesa biancorossa, Tonino Asta al limite dell’area la stoppa di petto e con un destro secco in diagonale batte Roma e vola a torso nudo a sventolare la sua maglietta sotto una Maratona che per un attimo sembra tornata quella di un tempo.

Io stesso sembro tornato quello di un tempo. Abbraccio il Polacco. Abbraccio tutti. “Non ci prendono più!” urlo al mondo. Abbiamo vinto mentre il Chievo le ha prese. Tra le nostre avversarie per la promozione, soltanto il Venezia è riuscito a raccogliere tre punti: il Piacenza, ora relegato al quarto posto, è distante di quattro punti ormai, così come il Doria. Considerando che su ne vengono quattro dirette e che domenica prossima giocheremo nuovamente in casa contro il Cittadella, oggi abbiamo messo un’ipoteca vera e propria sulla serie A!

Vedo tutte facce sorridenti intorno a me. Finalmente anch’io posso tornare a sorridere. A lei penserò da domani, semmai. Anche se forse è meglio che me la tolga dalla testa per sempre una volta per tutte e torni a pensare solamente al Toro. Al Toro che amo da sempre e che amerò fino alla fine. Al Toro che non mi lascerà mai come invece ha fatto lei. Al Toro che, ora ne sono praticamente certo, il prossimo anno giocherà nuovamente in serie A!

"Senza te morireiSenza te scoppiereiSenza te brucereiTutti i sogni miei…

Dieci anni dopo ed oltre.Sabato 30 aprile 2011.

E ora per me è giunto il momento di indossare la solita felpa...di prendere la solita sciarpa....e, come faccio da oltre trent'anni a questa parte, di andare a vedere il mio Grande Amore dipinto di Granata...

"Solo senza di te che fareiSenza te...

Domenica 18 marzo 2001.Torino, Stadio delle Alpi

TORINO - PIACENZA 1-0 (0-0)

A disposizione: Pastine, Mora, Semioli, Colombo.

Piacenza: Roma, Sacchetti, Lamacchi, Maltagliati, Tosto (al 10' Tramezzani), Gautieri, Statuto, Volpi, Cristallini, Artico (al 68' Lucarelli), Rastelli (al 58' Piovani). Allenatore: Novellino.

A disposizione: Scalabrelli, Tagliaferri, Miceli, Cacia.

Arbitro: Tombolini di Ancona.

Reti: Asta 84'

Spettatori: 19.596 di cui 10.292 abbonati e 9.304 paganti per un incasso di 241.410.000 lire.

Note: Ammoniti Delli Carri, Lamacchi, Tramezzani, Asta e Artistico.

La colonna sonora di questo racconto:

Claudio Baglioni, "Sabato Pomeriggio": http://www.youtube.com/watch?v=wniamhN7PrM