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Ripresa Serie A, ecco il nuovo protocollo: ora tocca a Lega e Governo

Il punto / La Federcalcio questa mattina invierà il protocollo aggiornato al ministero dello sport

Luca Sardo

A seguito delle indicazioni fornite dal Comitato tecnico-scientifico, negli uffici della Federcalcio in questi ultimi giorni si è lavorato molto per aggiornare il protocollo, con un obiettivo ben preciso: rispondere con il massimo rigore alla necessità di correggere il protocollo nella direzione dei punti indicati dal Comitato tecnico-scientifico del governo (QUI i dettagli). Come riportato tra le pagine della Gazzetta dello Sport, la mail con il nuovo documento sarà spedita questa mattina al ministero dello Sport e conterrà le norme sulle visite preventive previste nella versione originale della commissione medica FIGC con in più l’obbligo di quarantena. Ieri, si è diffusa la voce di un rilancio con il modello tedesco, quello che non prevede la messa in quarantena obbligatoria, ma la Federcalcio ha precisato che tutte le indicazioni del Cts sono state rispettate. Gli ostacoli per la ripresa si moltiplicano, ma la ripartenza degli allenamenti dal 18 maggio è possibile.

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CASTELLACCI - Sulla possibile ripresa del calcio in Italia è intervenuto anche Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale e presidente della Lamica (Libera Associazione dei medici del calcio), che ha detto a Radio Punto Nuovo: "Sono stati allertati i legali della nostra associazione perché facciano le loro osservazioni dopo aver letto i protocolli. Ho già ricevuto molte lettere di colleghi dalla Serie B che minacciano le loro dimissioni in caso non venisse rivista la questione della responsabilità, che diventa una responsabilità penale. Su questo, però, ieri c’è stato un chiarimento: il protocollo Figc corretto in base alle indicazioni del Cts, riguarda solo la A. Per la B ce ne vorrà un altro". La decisione finale sulla ripresa o meno del campionato spetterà solamente al premier Giuseppe Conte.