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No, non è solo fortuna

Gianluca Sartori

Editoriale / Mazzarri era sull'orlo del baratro, ma è riuscito a risollevare la squadra: e ora il campionato è riaperto

C'è libertà di pensiero e chi fischia il nome di Walter Mazzarri allo stadio alla lettura delle formazioni è padronissimo di farlo. Poi però ci sono i fatti e i numeri. Questi dicono che il Torino ha lo stesso numero di punti (27) della fine del girone di andata della scorsa stagione, quando non c'era intorno alla squadra un clima così freddo; e che delle ultime otto partite di campionato i granata ne hanno vinte cinque, pareggiata una (sprecando uno 0-3, a Verona) e perse due. C'è di meglio ma non è un ruolino di marcia così negativo. Non è stata solo fortuna, ci sono i meriti di una squadra che sta ritrovando le sue caratteristiche principali (carattere e organizzazione) e che ha ancora diversi margini di miglioramento (basti pensare al recupero dei numerosi giocatori attualmente infortunati). Questo seppure non si possa tacere il fatto che diversi punti sono stati portati dalle parate di Salvatore Sirigu.

E così il Torino, a metà stagione, è pienamente in corsa per il sesto posto che è l'obiettivo stagionale in campionato; è nei quarti di Coppa Italia; ha fallito l'ingresso ai gironi di Europa League, d'accordo, ma è stato eliminato a testa alta dalla settima in classifica della Premier League nei giorni in cui c'era stato lo scossone per il caso Nkoulou, uno dei giocatori fondamentali della squadra. Il bilancio di quanto avvenuto sino ad oggi non è di certo negativo. E chi è onesto intellettualmente non può non attribuire a Mazzarri il merito di aver saputo risollevare la squadra dall'orlo del baratro, individuabile con la disfatta per 4-0 in casa della Lazio; non è un'eresia, poi, affermare che i fatti - per ora - stanno dando ragione al presidente Cairo che gli ha confermato la fiducia anche nei passaggi più stretti della stagione.

Per quanto riguarda le prospettive della squadra, queste restano assolutamente imprevedibili ma ad oggi tutto è possibile, lo dice la classifica. E' lecito ora aspettarsi un aiuto da parte della società; nel mercato di gennaio può e deve arrivare il centrocampista che serve, anche giovane e di prospettiva per la prossima stagione, ma che sia tale da rimpolpare il reparto. Intanto però Mazzarri c'è e il Torino c'è: prenderne atto si può e si deve.