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Toro, quel che ti manca ce l’hai in casa e si chiama gioco

Mai cuntent / Bene i rinforzi sul mercato, ma occorre migliorare anche lo stare in campo

Stefano Gurlino

"Lo sapevamo tutti, chi perché calciofilo dalla testa ai piedi, chi perché l’ultima volta al Milan (ma anche alla Samp, in parte) mica era andata poi così bene. Partiamo però da un concetto preliminare doveroso: oggi il mai cuntent non spara su Sinisa Mihajilovic, cui dobbiamo comunque molto da luglio fino ad adesso. Ci ha presi un po’ smorti dopo cinque anni di un ciclo a senso unico, ha avuto il pregio di cambiare scacchiere, quindi svegliato qualche pedina e dulcis in fundo ha sdoganato un verbo non poi così avvezzo qui da noi gli ultimi anni: pretendere. E non si parla di giocatori o altro (per intenderci, anche Lerda volle Gabionetta e fu accontentato), ma di una semplice e accurata filosofia: "Europa in due anni, ma intanto proviamoci adesso". Ed è tutto secondo il piano: organico buono ma da completare, società e staff dirigenziale e tecnico (finalmente) professionali, un presidente che sulla carta compra alcuni prezzi pregiati e blinda sulla carta quello che molto probabilmente è il futuro numero nove fisso della nostra Nazionale. "Ma per giocare a calcio occorre il pallone, e il pallone bisogna farlo muovere bene", diceva il "nostro" Ciccio Graziani quando era protagonista di due burle sì e tre no della Gialappa’s ai tempi del Cervia. E mica si sbagliava così tanto.

"Per non farla troppo lunga. Il modulo recita 4-3- 3, ma dei tre là davanti ce n'è uno che è senza dubbio dotato di colpi pazzeschi, ma non fa l'esterno d'attacco e il più delle volte fa semplicemente quello che vuole: si accentra, perde palla, poi non recupera, rimane nella terra di nessuno, quindi recupera la posizione tardi e dal suo lato non si può andare prima che non abbia recuperato effettivamente la posizione. Saranno disposizioni di Sinisa? Può darsi su alcuni punti, ma sulla tenacia credo di non sbagliarmi, basta vedere il cambio di ieri. Il centrocampo è altalenante, ma è il ruolo di Valdifiori a preoccupare: regista di un pallone che quasi troppo spesso non c'è. Pochi palloni puliti gli arrivano, di conseguenza sono pochissimi quelli altrettanto buoni da restituire ai compagni di reparto, specie a Obi, che credo piaccia a Sinisa per la struttura fisica importante che il gracile Baselli non ha.

"Poi, in conclusione, il focus più importante: le posizioni. Troppe volte, in fase di non possesso, la squadra è sbilanciata e le geometrie si smarriscono troppo facilmente. È nelle posizioni in campo che la manovra ha il suo peso. Concetto banalissimo. Ma come tutti i concetti banalissimi, mica poi così scontati. Come suggerisce il titolo però, guardiamoci in casa. 29 punti al girone d’andata gente come me (quindi giovane, si) non li ha mai visti. Presto tornerà il Fila, che gente come me lo ha visto (se va bene!) in foto. Presto in questo mercato otterremo qualche pedina per migliorare la qualità globale della rosa, e, anche in questo caso, a memoria mi viene dura ricordare simili operazioni in entrata. E presto in Europa ci andremo. Perché comunque, una nocciolina importante Ventura ce l’ha pur sempre lasciata: è con la programmazione che arriveranno i migliori risultati.

"(Sì, so già che stai pensando caro tifoso malizioso. La programmazione che intendeva lui erano le plusvalenze, eh? Beh, ammesso fosse così…ci è riuscito. Ci è riuscito)