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Torino-Milan, parola ai club: “Belotti, grazie di esistere!”

Nicolò Muggianu

Toro-Ask-Club / Quattro domande a settimana sul match del week end precedente, dall'altra parte del microfono tre presidenti di tre Toro Club in giro per l'Italia

Quattro domande, tre pareri e un dibattito con in oggetto l’ultimo match di campionato. Nasce “Toro-Ask-Club”: il format pensato da Toro News per dare voceai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Ogni settimana il parere di tre diversi presidenti di tre Toro Club sparsi in giro per l’Italia. Stavolta abbiamo scelto Leonardo D’Alessandro (Circolo Soci), Felice Torchio (presidente Toro Club Valtriversa) e Gianluca Tartaglia (presidente Toro Club Melfi). Passione, competenza e senso critico: sono questi i tre ingredienti con cui apprestiamo a commentare Torino-Milan.

"Il Torino torna a vincere. Che aria di respira tra i tifosi a 24 ore dalla vittoria contro il Milan?

D’Alessandro - Un’aria bellissima perché il Torino ieri h fatto una bellissima partita. Il primo tempo è stato un po’ così, a retaggio delle due precedenti partite. Poi Mazzarri è riuscito a cambiare completamente la squadra e a rovesciare quella pressione che avevano perché quando si sono liberati hanno giocato secondo me molto bene. Io sono abbonato alla tribuna Grande Torino e quelli vicino a me erano tutti molto entusiasti del secondo tempo, dove direi che la squadra ha tirato fuori il cuore Toro, una prestazione da giocatori importanti. Diciamo sempre Belotti, ma Belotti è un super. E ci tengo a sottolineare che ci sono stati anche un paio di errori arbitrali nelle scorse partite che ci hanno tolto almeno due punti e con quei due punti in più saremmo da soli al terzo posto. Non si deve passare dalla delusione all’entusiasmo, ma siamo sicuramente tra le squadre più forti. Non i più forti, ma tra i più forti sì.

Torchio - Beh è scontata la risposta. Solo i maicuntent e i gobbi possono essere dispiaciuti di questa vittoria. Noi vecchi cuori granata lo siamo eccome! Il problema sta nel fatto che se si va avanti cosi, inostri vecchi cuori granata non sopporteranno a lungo questi stress.

Tartaglia - Un'aria più serena. E non solo tra i tifosi. Dopo due brutte sconfitte che hanno lasciato un grande rammarico per quello che poteva essere e non è stato, questi tre punti migliorano la classifica e restituiscono morale a tutto l'ambiente.

"Esordio dal primo minuto per Verdi, come valuta la sua prestazione?

D’Alessandro - Verdi sicuramente ci può servire e ci servirà moltissimo. È un ottimo giocatore che ieri sera è stato calato nella realtà e per essere la sua prima partita da titolare ha fatto bene. Poi, come dice Mazzarri, non c’è Maradona che appena arriva e gioca ti fa cambiare la squadra e il gioco. Secondo me sarà utile, esordio positivissimo.

Torchio - Simone noi lo abbiamo conosciuto alla nostra cena sociale, nell’anno di Ventura in serie B. Era un ragazzino. Ora è un uomo, un campione. Giusto schierarlo dal primo minuto, fargli sentire l’adrenalina del campo… del calore dei tifosi, farlo sentire partecipe del progetto, anche se non per tutta la partita. Ora però il mister deve trovare la sua giusta collocazione, e lui deve trovare la giusta forma. Così com’è ora è un normale lavoratore che…non fa assolutamente la differenza.

Tartaglia - Un insegnante direbbe: “L'alunno ha buone potenzialità. Può e deve fare di più". Ci vuole tempo e pazienza. Verdi deve trovare il ritmo partita e una precisa collocazione in campo. Ma questa è materia di Mazzarri.

"Che dire invece di Belotti. Se non ci fosse, dovrebbero inventarlo...

D’Alessandro - I giornali oggi gli davano 8 o 9. Io gli darei 10 e lode, al di là dei due gol è l’anima della squadra. Lo vediamo dappertutto, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Lui e Sirigu sono i pilastri della squadra...

Torchio - Il Gallo è il Toro! Lui, non solo è il nostro capitano, ma è anche l’icona granata! Lui ha il cuore granata. Si sacrifica per i compagni, recupera, difende, fa tutto quel che può. L’abbiamo conosciuto nel 2017, dove gli abbiamo consegnato il nostro Pintun Granata. Un ragazzo semplice, per niente montato, anzi molto alla mano. Gli parlavo, lui mi ascoltava    e mi rispondeva come un figlio con il padre. Bella persona! Mi auguro che rimanga con noi come fece il Capita o Giorgio Ferrini. Ieri è stata la dimostrazione che quando il Gallo c’è sono cavoli amari per tutti. Grazie di esistere!

Tartaglia - Credo di non dire un'eresia se affermo che oggi il Toro è soprattutto Belotti e, aggiungerei, Sirigu. Il Gallo è un trascinatore, un esempio per i compagni di squadra. Lotta, corre, segna. Un vero capitano. L'idolo assoluto per noi tifosi.

"Sirigu super, Donnarumma un po’ meno. Segnali a Mancini?

D’Alessandro - Sirigu ieri è stato straordinario, è riuscito a prendere due se non tre tiri difficilissimi. Complimenti, grande Sirigu. Non c’è proprio confronto con Donnarumma. Già nella parte finale del primo tempo aveva fatto quell’uscita a vuoto su Belotti che aveva lasciato a desiderare e anche sull’1-1 non è stato perfetto. Io sarò anche di parte, ma non c’è confronto tra i due. Sirigu è un grandissimo, erano decenni che non avevamo un portiere di questa caratura.

Torchio - Dopo il Gallo, l’icona del Toro è San Sirigu. Qui ha trovato i giusti stimoli, l’ambiente giusto, credo che ce lo invidino un po’ tutti. Non ci sono paragoni con nessuno. Men che meno con Donnarumma, che dopo il gestaccio di ieri sera è scaduto ancora di più agli occhi di noi tifosi. Se l’anno scorso abbiamo fatto bene, molto è dipeso dalle sue straordinarie parate! E ieri sera lo ha ribadito almeno 3 volte. Sirigu Santo Subito.

Tartaglia - Sirigu è una sicurezza per il Toro e per la Nazionale. Se oggi siamo in zona Champions lo si deve molto a lui. La prestazione col Milan è stata fantastica. E non solo quella. Salvatore ha dimostrato di essere un portiere affidabile. Un elemento serio che fa spogliatoio. Mancini lo sa e saprà fare la scelta migliore.