La stagione dell’Hellas fin qui è stata una vera sorpresa. Buona parte del merito va al centrocampo veneto. Amrabat e Faraoni sono i nomi sulla cresta dell’onda, ma anche due vecchie conoscenze di Juric come Miguel Veloso e Lazovic hanno avuto un ruolo di fondamentale importanza all’interno del centrocampo degli scaligeri. Andiamo a conoscere il reparto centrale agli ordini del tecnico croato.
INTERPRETI – Juric fin qui ha sempre schierato un centrocampo a 4, che potesse appoggiarsi anche sulla trequarti. Il modulo più utilizzato dal tecnico croato è stato il 3-4-2-1, cambiato solo contro Sampdoria, Parma e Fiorentina (tre delle cinque vittorie dell’Hellas) in un 3-4-1-2. La filosofia dell’ex tecnico del Genoa dà al centrocampo veneto la possibilità di essere sempre in superiorità numerica. Nella linea a 4 gli attori principali sono stati: sulla destra Faraoni, fin qui sempre in campo con 2 reti e 2 assist (10° in Serie A per km percorsi, primo in casa Hellas), al centro Miguel Veloso, già alla corte di Juric a Genova, ha ottenuto lo stesso bottino tra gol e assist, scendendo in campo però “solo” 12 volte. Per affiancare il portoghese Juric ha puntato su Amrabat, diventato vero e proprio pilastro nella squadra: in 15 presenze il marocchino non ha ancora trovato la rete, ma si è senza dubbio affermato tra le sorprese della Serie A. Sulla sinistra invece Lazovic è sempre stato la prima scelta, anche lui già allenato da Juric coi grifoni, ha trovato 1 rete e 1 assist fin qui.
GOL E QUALITÀ – Dei 14 gol segnati dall’Hellas fino ad oggi, 5 sono arrivati dal reparto centrale. Se Di Carmine è attualmente il capocannoniere dei veneti con 3 reti, dietro di lui si trovano quasi tutte le pedine principali del centrocampo di Juric: Faraoni e Veloso seguono con 2 marcature a testa, mentre Lazovic è fermo ad 1. L’assente più evidente è però, come detto, Sofyan Amrabat. Il centrocampista marocchino, già seguito da Napoli e Lazio, è stato un’intuizione del direttore sportivo Tony D’Amico. Spesso messo a confronto con il più noto fratello Nordin, nazionale marocchino ed ex tra le altre di Psv e Galatasaray, Sofyan ha dato prova di grande dinamismo (15° in Serie A per km percorsi) e visione di gioco. Lo stesso Amrabat, riferendosi al primo impatto con il gioco di Juric, aveva detto: “È uno dei motivi per i quali ho scelto il Verona. È un allenatore grintoso che cura anche la tattica e tutto ciò esalta le mie qualità”. Il Torino dovrà stare attento.
Lorenzo Chiariello
Scusa, ma scritto così mi pareva che fosse già del Toro. Forse con un condizionale sarebbe stato più chiaro.
È una risposta a Bischero finita al posto sbagliato.
Ho visto 5 partite del Verona e Amrabat è sempre stato eccellente. Questo è un giocatore di 23 anni che servirebbe come il pane al nostro squinternato centrocampo. Complimenti al Verona che l’ha scovato e comprato, mi pare, per 3,5 M.ni, mentre le nostre volpi inseguivano fino all’ultimo minuto di mercato il 27enne Verdi per un ruolo che non era sicuramente una priorità e che a tutt’oggi, dopo 15 partite, raggiunge a stento la sufficienza.
Amrabat è il profilo che avremmo dovuto prendere per avere un’alternativa serissima a Rincon. Un investimento per il futuro e per il presente. Dinamismo e cattiveria agonistica le sue armi migliori con piedi e velocità di pensiero e esecuzione in fase di impostazione già leggermente migliori di quelle del General. E con l’età dalla sua parte. Lo han pagato un sacchetto di lenticchie: chapeau!
Con un giocatore così in mediana con rincon svoltiamo. È dinamico e sa palleggiare.
Perché? L’ha comprato Cairo a fari ispenti?
Bo. Non ho capito cosa intendi. Per me serve un giocatore con queste caratteristiche in mediana. Sopratutto fuori casa.se si vuole giocare con un centroavanti e 2 mezze punte serve una mediana a 2 di corsa e sostanza. Tolto rincon abbiamo tutti palleggiatori dal passo lento in mediana.