"Ricorre quest'oggi l'anniversario di un evento che ha in qualche modo inevitabilmente segnato la recente storia del mondo granata: esattamente dodici anni fa infatti Urbano Cairo diventava il presidente del Torino. Il fallimento targato Cimminelli, il successivo "lodo Petrucci" che permise alla società granata di evitare di scomparire, e poi una complicata e prolungata trattativa con l'imprenditore Luca Giovannone, uno dei fautori del suddetto loro, al termine della quale l'editore ed imprenditore alessandrino acquistava la società dal ciociaro. L'ufficialità dell'operazione arrivata proprio in quel lontano 2 settembre 2005: il neo patron si presentava, attribuendo l'intenzione di ricoprire questo nuovo ruolo al forte legame con la madre, grandissima tifosa granata. Il peggio era ormai alle spalle, il popolo granata aveva pericolosamente camminato sul ciglio del burrone sfiorando il baratro ma se ne era ormai finalmente distaccato, eppure tutto era ancora un'incognita
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2 settembre 2005 – 2 settembre 2017: il Torino, Cairo e i 12 anni di presidenza
Dodici anni di presidenza Cairo: com'è cambiato il Torino in questo periodo? Una realtà totalmente rivoluzionata, ad ogni livello
"Da quel momento sono passati quest'oggi appunto dodici anni, ed il Torino rappresenta una realtà completamente trasformata nell'immagine e nella sostanza: nonostante il primissimo impatto positivo - con un'immediata promozione in Serie A - i primi anni di Cairo alla guida del club granata non possono che definirsi travagliati, ricchi di errori frutto di inesperienza in un mondo complicato e del tutto nuovo, artefici di un rapporto con la piazza sempre più complesso a causa anche della nuova discesa nel campionato cadetto e di una successiva impressione di immobilismo nella serie minore. La svolta arriva nel 2011, quando il DS Gianluca Petrachi consiglia al presidente di puntare su Giampiero Ventura per la panchina: un suggerimento saggiamente ascoltato, che apre le porte alla rivoluzione in casa Torino.
"Il connubio con il tecnico ligure è vincente ed i granata non soltanto conquistano nuovamente la promozione, ma ottengono una salvezza tranquilla e possono tornare a sognare: nell'annata 2013/2014 il sogno Europa League torna ad essere realtà - al netto di una mancata licenza Uefa al Parma, che apre le porte della Coppa al Torino autore comunque di un campionato di cui da troppi anni la piazza non era abituata a godere. Pur non riuscendo a ripetersi nelle stagioni successive il Torino prosegue nel percorso di consolidamento e, concluso il ciclo con Ventura, Cairo decide di puntare su Sinisa Mihajlovic. Il club granata è quest'oggi nuovamente una solida realtà del calcio italiano, con lo sguardo ambizioso rivolto proprio ai lidi europei. Il bilancio costantemente in attivo certifica un netto cambiamento nelle modalità di operare sul mercato tanto in entrata quanto in uscita.
"Dal punto di vista personale, oggi il presidente granata è uno dei più grandi imprenditori nel settore dell’editoria, negli ultimi anni è arrivato a capo prima di La7 e poi di RCS: un ritorno personale a fare da contraltare alla crescita in termini societari e di organico. Dodici anni fa Cairo diventare presidente del Torino: da quel momento di fatto ogni cosa è cambiata all'interno ed attorno alla società granata, a tutti i livelli. La strada per la crescita è certamente ancora lunga, ma le possibilità per percorrerla sono oggi concrete: la prossima sfida, che Cairo sembra aver accettato con la sessione di mercato appena terminata, è quella di alzare l’asticella delle ambizioni assestandosi in pianta stabile tra le prime sei/otto squadre del campionato italiano.
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