mondo granata

Delli Carri: “Calciomercato Torino intelligente. Cerci? Bisogna guardare la volontà del calciatore”

Esclusiva TN, l'ex giocatore granata, poi diventato direttore sportivo: “Le cessioni di Immobile e Cerci non stravolgono la squadra. Mondonico tirava fuori il meglio di noi. Bellissimo il...

Marco De Rito

"Daniele Delli Carri ha giocato a Torino in due tornate, ad inizio carriera nel Toro di Mondonico (1992; 1993-94) e nel Torino di Camolese (2000-03). Dopo la carriera da giocatore Delli Carri passa a quella da dirigente e ottiene subito ottimi risultati, il culmine lo raggiunge a Pescara con Zeman nel 2011-12 quando porta in Serie A la squadra abruzzese. Attualmente l'ex granata è senza squadra ed, ai microfoni di Toro News, fa il punto della situazione della sua vecchia squadra: il Torino

"Daniele Delli Carri, secondo lei il Torino l'Europa l'ha meritata sul campo anche se è arrivato dopo il Parma in classifica?

"Secondo me l'hanno meritata tutte e due le squadre ma il Torino forse l'ha meritata di più ed è giusto che sia andata a finire così questa vicenda.

"Fosse al posto di Petrachi, lei Cerci il prossimo anno lo terrebbe o lo cederebbe a fronte di un offerta congrua?

"Quando si parla di club importanti e cifre alte bisogna guardare la volontà del calciatore ed è difficile trattenere il giocatore. Secondo me il Torino è una società pronta e molto funzionale e se va via Cerci ci sarà sicuramente un sostituto come è successo per Immobile.

"Dopo Immobile, la cessione di Cerci, non stravolgerebbe la squadra? 

"No, il Torino ha un sistema di gioco ben strutturato ed ha altri giocatori fortissimi. Ricordiamo che, per quanto siano importanti, non esistono solo Immobile e Cerci ma ci sono tantissimi altri giocatori in giro per il mondo.

"Da collega, secondo lei, Petrachi è l'uomo giusto per il Torino?

"Il Torino ha una base societaria ottima e lo dimostrano i risultati. Io penso che sia Cairo che Petrachi stanno svolgendo un ottimo lavoro.

"Al Toro servirebbe qualche aggiunta nel organigramma societario?

"Il Torino, attualmente, ha tre figure che comandano: Petrachi, Cairo e Ventura. Non penso comunque che servano altre persone perché Cairo, oltre a fare il presidente, è anche l'amministratore in quanto è un presidente molto attento alle questioni di bilanci. Io, il presidente e Gianluca li ho conosciuti personalmente e mi sembrano bravi e preparati.

"Lei ha militato anche nel Toro, cosa si ricorda di quelle due esperienze in granata?

"Sono ricordi importanti, al Torino ho vissuto l'inizio della mia carriera e anche verso la fine sono tornato. Io sono un prodotto del vivaio e posso dire di aver vissuto la maglia che è la cosa più importante al Torino.

"Cosa ci può dire dei due suoi allenatori al Toro: Mondonico e Camolese?

"Mondonico tirava fuori il meglio in assoluto dai giocatori, era bravissimo. Camolese, invece, era un uomo cresciuto al Torino e sapeva il significato della maglia granata oltre ad essere bravo tatticamente e molto preparato, è un peccato non vederlo allenare.

"Nella stagione appena passato la vera rivoluzione in casa granata è stata il passaggio di modulo con la difesa a tre, lei si trovava meglio nella difesa composta da tre uomini o da quattro?

"Io mi sono sempre trovato meglio nella difesa a tre e anche il Torino i suoi migliori risultati gli ha ottenuti con quel modulo. Ventura è stato bravo a cambiare nonostante il suo credo tattico era quello del famoso 4-2-4 ma si evoluto anche lui ed ha capito che era ora di cambiare modulo.

"Lei ha giocato anche nella Fiorentina che, dal punto di vista della tifoseria, è storicamente gemellata con il Torino, come ha vissuto lei questo gemellaggio?

"Sono due tifoserie fantastiche e sono gemellate da sempre. E' bellissimo vedere due tifoserie di questa portata amiche. 

"Lei ha giocato insieme ad Asta al Torino, Glik ed Asta sono due capitani paragonabili?

"Asta è stato un giocatore poco fortunato, per le sue caratteristiche poteva dare molto di più al calcio italiano, peccato che è arrivato tardi. Antonino era un grande corridore, carismatico e con un po' di tecnica. Glik, invece, è un giocatore imprescindibile in questo Torino, nella difesa granata fa la differenza.

"Da addetto ai lavori, come valuta il calciomercato granata?

"Ottimo, sono stati pronti a recepire il messaggio di dar via Immobile e di prendere un giocatore come Quagliarella; in questo caso la dirigenza del Toro ha deciso di puntare su un giocatore già affermato a differenza dello scorso anno, nel quale Immobile era una scommessa. Sanchez Mino e Ruben Peres, a mio avviso, sono due ottimi giocatori. Se dovesse andare via Cerci la squadra sarebbe da completare. Non è facile sostituire un giocatore importante come l'esterno di Velletri ma secondo me il Torino ha già il nome del possibile sostituto. Il mercato di Petrachi è definibile con un aggettivo: intelligente.

Dopo l'incarico al Genoa non ha più trovato piazze dove lavorare, è intenzionato a rientrare magari, in futuro a Torino? 

Spero di rientrare al più presto in pista perché è un mestiere che mi piace, se dovesse capitarmi l'opportunità granata sicuramente sarebbe un cosa che mi inorgoglirebbe.