"Valentino Mazzola nasce a Cassano d'Adda nel 1919. Gli inizi della sua carriera tra i professionisti sono a Venezia, dove, insieme al contributo di Ezio Loik, trascina i lagunari ai migliori successi della loro storia. Novo lo porta a Torino nel 1942 e, nonostante le difficoltà iniziali, è subito scudetto. In seguito al servizio militare era un membro fisso della squadra di calcio della Marina Militare, che giocava a Roma a scadenza anche settimanali.
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Grande Torino: Mazzola, il leader della squadra più forte di tutte
Il ricordo di Valentino Mazzola, capitano degli Invincibili
"Dopo la guerra Mazzola riprese il suo posto, mai in discussione, nel centrocampo del Torino. La mezzala sinistra, il numero 10, porta la squadra al successo anche nei campionati seguenti. Riesce anche nella soddisfazione personale di diventare capocannoniere della stagione 1946/1947. Le sue doti tecniche facevano di lui un centrocampista completo, probabilmente il migliore d'Europa negli anni finali della carriera. Calciava con entrambi i piedi con estrema precisione, notevole stacco di testa anche se di statura non eccezionale, ottimo spunto in velocità e capacità di fondista e resistenza facevano di lui un calciatore capace di interrompere le azioni degli avversari, impostare per i compagni e segnare, molto. 123 le sue resti in granata e 4 in nazionale di cui è stato il capitano nelle sue ultime cinque partite in azzurro.
"Al Toro e per il Toro Mazzola è molto di più di una fenomenale mezzala, lui è il capitano, il leader, l'uomo che fa la differenza. Il suo stesso stipendio è un caso esemplare di questo suo ruolo di trascinatore, Mazzola guadagnava il doppio degli altri, ma erano gli altri a volere così, proprio perchè Valentino aveva quel qualcosa in più che faceva vincere le partite. Bastava un banale gesto, ormai avvolto nella leggenda, bastava che Valentino si rimboccasse le maniche e tutta la squadra dava di più, quel di più che travolgeva qualsiasi avversario. Il quarto d'ora granata che cambiava il corso delle sfide e dei campionati come a Roma nel 1946, quando in tredici minuti i granata realizzarono sei gol. Per raccontare Valentino Mazzola, però, poteva bastare un piccolo appunto, che vale tantissimo. La sua maglia numero 10 del Torino è l'unica maglia di un club esposta al Museo della Nazionale di Coverciano.
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