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Il Tema

Il Comitato Difesa del Toro: “Aprite il Cortile del Filadelfia”. Inviate le diffide

Gualtiero Lasala

Richiesto a gran voce l’adempimento ai dettagli del contratto stipulato per la costruzione dell’impianto sportivo Filadelfia

Il Cortile del Filadelfia deve tornare ad essere aperto ai tifosi. Questa la richiesta del Comitato Difesa del Toro, un gruppo di tifosi granata che si fece conoscere qualche mese fa quando indisse una contestazione davanti al Filadelfia che radunò alcune centinaia di persone. Quest’oggi lo stesso Comitato, nelle persone dell’avvocato Pierluigi Marengo e di Marina Cismondi, ha invitato i media sempre davanti al Filadelfia per comunicare di aver inviato una diffida formale alla Fondazione Filadelfia, al Comune di Torino e alla Regione Piemonte: viene richiesta a gran voce l’adempimento ai dettagli del contratto stipulato per la costruzione dell’impianto sportivo Filadelfia.

CISMONDI - Nello specifico, il Comitato richiede che il cortile dello stadio torni al suo valore storico, quello di punto di incontro per chi ha la fede granata, e che venga quindi riaperto per i tifosi, i bambini e i cittadini, come imposto dallo statuto della costruzione dello Stadio Filadelfia. Così Cismondi: “Ci ritroviamo oggi perché è una data fortemente voluta, l’anniversario di nascita di Giagnoni. Vogliamo ritornare a ritornare a respirare l’aria del Toro al Fila. Il cortile del Fila era un mondo a parte, entravi da bambino con tutti gli anziani, venivi cooptato da questo mondo affascinante. Noi come Comitato avevamo fatto richiesta per l’utilizzo del cortile per festeggiare la fondazione del Torino. La richiesta è passata al Torino, ed è stata negata dalla Fondazione Filadelfia e dalla società granata. Ci siamo rivolti quindi a Comune e Regione, senza riscontro. Nello statuto della fondazione Filadelfia, accettato da tutte le parti in causa, c’è scritto che il cortile deve ricoprire tutte le funzioni che ha sempre coperto storicamente, anche quando la struttura sportiva è chiusa. Il cortile, quindi, deve restare aperto”.

MARENGO - Per parte sua, Marengo afferma: “Forse la Fondazione ha illegittimamente messo in locazione al Torino il cortile, ma nel contratto di locazione non c’è il cortile. Ritengo con questo che non faccia parte dell’impianto sportivo. Quindi rimane di proprietà della Fondazione e il Torino FC non ha diritti su di esso. Abbiamo invitato formalmente la Fondazione ad aprire le porte del cortile. Se il cortile fosse stato affittato, ciò sarebbe illegittimo. Nella diffida abbiamo chiamato in causa anche il Comune e la Regione, perché intervengano nel caso la Fondazione non si muova. Il Comitato è disposto a trattare, per pattuire aperture programmate al fine di permettere ai tifosi di godere di ciò che è stato costruito con i soldi pubblici. A qualcuno sembrerà una battaglia persa, ma la stessa cosa era stata detta per la causa sui voucher per i biglietti delle partite”, una vicenda che – come raccontato negli scorsi giorni – ha visto alcuni ex abbonati vincere una causa col Torino.