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Messi, dalle stalle alle stelle

Focus Brasile 2014 / La complessa stagione del fuoriclasse argentino che, però, sta guidando i suoi come mai aveva fatto prima

Matteo Gabiano

Con la maglia della Nazionale non aveva mai fatto benissimo, almeno non sui suoi livelli, ma in questi Mondiali Leo Messi ha deciso di prendere per mano l'Argentina e portarla il più in alto possibile.

"BARCELLONA - L'annata con il Barcellona è di quelle davvero da dimenticare, per una squadra abituata a vincere tutto. Il secondo posto in Liga a solo tre punti dall'Atletico campione sono comunque un grande risultato, ma i blaugrana ambivano certamente ad altre vette. Messi non è stato sempre il solito condottiero capace di togliere la sua squadra dai problemi evidenziati quest'anno. L'arrivo di Neymar al Camp Nou ha modificato gli equilibri all'interno dello spogliatoio, Messi non era più la stella assoluta, c'era un'altra fonte di luce a metterlo in secondo piano ed il fuoriclasse argentino ha subito molto questa situazione. Aveva imposto l'allenatore, il Tata Martino, che si è dimesso in mancanza dei risultati minimi fissati dalla dirigenza, che vive anche lei i suoi problemi.

"FUORI DAL CAMPO - Oltre alle questioni di spogliatoio, Messi è al centro di strane e fumose questioni con l'agenzia delle entrate spagnola che sta indagando su di lui per evasione fiscale. Oltre a queste presunte acrobazie fiscali, il problema fisico che sta subendo e lo sta imbarazzando da qualche mese è un altro sintomo di stress e una situazione psicologica quantomeno particolare. Vomitare in campo non è mai una cosa normale, soprattutto se a rimettere è uno dei giocatori più mediatici del pianeta.

"MONDIALE - Viste le premesse ci si poteva aspettare un altro Mondiale sottotono come già gli altri a cui aveva partecipato, invece il 10 di Rosario è riuscito a scaricare tutta la rabbia e lo stress accumulato in questa stagione siglando ben quattro gol nel girone e trascinando una brutta Argentina al passaggio del turno. Quello che poteva essere il Mondiale più brutto della sua carriera si è trasformato nel “suo” Mondiale, quello del confronto diretto con Maradona. Tra i due c'è da sempre un duello a colpi di numeri, statistiche e trofei. A Messi è sempre stato imputato di non essere stato decisivo con la maglia albiceleste e questo Mondiale è l'ultima occasione per mettersi definitivamente al livello di Maradona. L'Argentina campione del mondo del 1986 è stata trascinata alla vittoria dal fuoriclasse di Buenos Aires che aveva 26 anni. Quest'anno Messi ha 27 anni, vincere in Brasile per l'Argentina sarebbe un traguardo molto più che storico e Messi sarebbe per sempre ricordato come l'uomo simbolo del trionfo.

"L'Argentina ha perso Aguero per tutto il resto del Mondiale, ora le speranze di una nazione intera, alle prese anche con una complessa situazione economica, sono tutte sulle spalle della “pulce”, ora sta a lui trascinare i suoi sulla vetta del mondo.