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Rivoluzione cripto, il mondo del pallone in un token

Roberto Bianco

Le criptovalute si avvicinano allo sport e partono i primi progetti basati sulla tecnologia blockchain. PSG e Juve già in corsa, il Toro al momento resta alla finestra.

In principio fu il Bitcoin, criptovaluta creata nel 2009 dal misterioso Satoshi Nakamoto. Promettendo un mondo più libero e decentralizzato, in dieci anni la criptovaluta per eccellenza ha saputo far parlare di sé tra crescite vertiginose, bolle e crolli improvvisi tali da far pensare a morte certa, poi prontamente smentita. Nonostante tutto Bitcoin è ancora lì, vale circa 10.000 dollari e trascina la volata di centinaia di altre monete virtuali. L'ultima in ordine di tempo è Libra, la criptovaluta mondiale lanciata a metà giugno da Facebook in collaborazione con 28 partner del calibro di Visa, Mastercard, PayPal, Vodafone. Ben diversa per fondamentali tecnici rispetto al re delle valute digitali, Libra ha saputo però riaccendere i riflettori su tutto il comparto tecnologico che sta alla base, la blockchain.

CALCIO E BLOCKCHAIN - In Inghilterra, come pure in altre parti del mondo, le sponsorizzazioni alle squadre di pallone pagate in criptovaluta sono all'ordine del giorno. In Italia, lo scorso anno, l’Heritage Sports Holdings ha acquistato a suon di Bitcoin il 25% delle quote del Rimini Calcio. Ma al di là delle monete elettroniche, la blockchain, in predicato di rivoluzionare il sistema economico contemporaneo, sta trovando applicazioni specifiche anche nel mondo del pallone. Per impedire la falsificazione dei biglietti, la UEFA ha utilizzato la nuova tecnologia per la vendita dei ticket della finale di Supercoppa tra Real Madrid e Atletico Madrid, giocata a Tallinn lo scorso agosto. Ai Mondiali in Russia circa 10.000 tagliandi sono stati venduti via blockchain, così da permettere di tracciare il prezzo del ticket e legarlo all'identità dell'acquirente. Di più. Le società stesse stanno lavorando per trovare nuovi sbocchi di finanziamento attraverso la blockchain. L’obiettivo è trasferire quote di valore della squadra ai tifosi o promuovere l'acquisto di giocatori attraverso la vendita di gettoni digitali (token) dedicati.

CHI SI STA MUOVENDO - Lo scorso settembre la Juventus ha annunciato una partnership con la piattaforma blockchain Socios.com. Permetterà ai tifosi di tutto il mondo di interagire con il club attraverso un fan token ufficiale che potrà essere acquistato e scambiato sulla piattaforma. Grazie al token i fan bianconeri potranno accedere a offerte ed esperienze speciali e riservate. Non solo, potranno anche votare su tematiche proposte dal club, facendo così sentire la propria voce e la vicinanza alla squadra. Il primo team ad aderire al progetto è stato il Paris Saint-Germain, recentemente si è aggiunto anche il West Ham. Il lancio dell'App e la vendita dei token sono previsti entro il 2019, dopo un tour estivo che toccherà le principali città europee e asiatiche.

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E IL TORO CHE FA? - Sull'argomento il Torino resta al momento alla finestra. Difficile però immaginare un imprenditore attivo nel settore dei media come Urbano Cairo fuori dai giochi. Troppi gli interessi che la blockchain porta in dote, soprattutto per chi deve parte dalle sua fortuna anche all'editoria online. Chissà se un giorno i tifosi del Toro, detentori di token granata, potranno essere parte di un azionariato del terzo millennio e dire la loro sul calciomercato attraverso una piattaforma Blockchain. Chiederselo è lecito. L’appuntamento è con il prossimo futuro.