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Abbruscato, su le maniche

La prima cosa che è saltata all’occhio sabato contro il Catanzaro, prima del suo gol riscossa, sono state le maniche della sua maglia numero 19 tirate su oltre il gomito e non faceva affatto caldo, anzi. Hanno...

Redazione Toro News

"La prima cosa che è saltata all’occhio sabato contro il Catanzaro, prima del suo gol riscossa, sono state le maniche della sua maglia numero 19 tirate su oltre il gomito e non faceva affatto caldo, anzi. Hanno ricordato vecchi campioni che nessuno vuole scomodare, ma è importante per sancire che il ragazzo, appena arrivato, ha voglia di fare e così è stato. La sua rete è stata bella, improvvisa, potente, angolata, come piacciono a lui: cross dalla sinistra e tuffo di testa. Un applauso va a Ferrarese, il primo acquisto di gennaio, arrivato in sordina, ma che si è subito integrato con i nuovi compagni, non solo nello spogliatoio, ma soprattutto in campo. Elvis da Reggio Emilia, via Arezzo, ha suonato la carica, l’ha fatto gonfiando la rete avversaria, una nota rock che si sposa bene con il suo nome importante. Dalle risposte date in sala stampa s’è capito che è un tipo tosto, giovane, ma con le idee chiare, soprattutto umile, anche se determinato. S’è messo a disposizione del gruppo senza voler fare la primadonna pur essendo arrivato come il salvatore della patria, dopo che l’attacco del Toro appariva spuntato per via delle assenze e degli acciacchi.

"Ha un bel fisico questo venticinquenne emiliano, non troppo possente, ma nemmeno leggero, non si accascia al primo sbuffo, non fa sceneggiate, corre, cade e si rialza per rincorrere l'arma della sua carriera ovunque sia. Guarda sempre il compagno che ha la palla tra i piedi, per carpirne i movimenti e accompagnarlo verso la rete, l’ultimo tocco dev’essere suo, questi sono i bomber, sfacciati al punto giusto, senza essere troppo egoisti.

"Elvis l’ha detto più volte che voleva solo il Toro, perché sente di esserlo dentro, per lui è stata un’emozione segnare al Delle Alpi e sentire l’urlo del pubblico tutto per sé. Il futuro è suo, giovane e in crescita, che sa guardare avanti con idee ben precise, come acciuffare l’obiettivo che tutti vogliono, ma nessuno nomina, per scaramanzia. La sua frase un po’ estrosa, dal tono poetico, gli concediamo la licenza: “Bisogna puntare alla luna per cercare l’aquila” racchiude la metafora della serie A immediata, al limite ci sono i playoff, ma se si possono evitare è meglio, in sostanza. L’importante è crederci ed Elvis ne è convinto, dal suo sguardo nitido e il ciuffo ribelle come l’idolo dal quale ha preso il nome. Il suo primo sigillo in maglia granata sarà messo in bacheca, 11 febbraio 2006, da qui parte la storia di un bomber che vuole firmare altre imprese, in futuro si spera, anche più importanti di una promozione.