Erano i primi di giugno quando la famiglia Della Valle, all’apice della contestazione e con una Fiorentina salvatasi dal baratro della Serie B soltanto all’ultima giornata, vendeva la Viola a Rocco Commisso. L’arrivo del magnate americano, proprietario e fondatore del colosso della comunicazione USA Mediacom, fu accompagnato inizialmente da qualche dubbio: già vicino all’acquisto del Milan nel 2018 prima del controllo di Elliott, Commisso venne accolto tra la diffidenza della stampa nazionale.
AMBIZIONI – L’imprenditore italo-americano, nativo di Marina di Gioiosa Ionica in Calabria, fu però molto bravo a far ricredere subito tutti. Dopo aver dato le garanzie economiche del caso ed aver versato 165 milioni di euro nelle casse della famiglia Della Valle per l’acquisto del club, si fece conoscere alla cronaca per il suo carattere eccentrico e le sue grandi ambizioni. Sin dalla presentazione al Franchi, il patron Viola non nascose infatti la sua volontà di far tornare la Fiorentina ai vertici del calcio nostrano; con un solo vincolo: “Ci vorrà del tempo“. Il progetto di Commisso però è ambizioso e così, dopo un mercato caratterizzato dalla conferma di Chiesa e l’arrivo in pompa magna di Ribery, adesso si comincia a fare sul serio. La volontà del patron Viola è quella di operare imponenti investimenti strutturali, a partire da un centro sportivo dal valore di 70 milioni di euro sulla falsa riga del modello americano e dei NY Cosmos; altra società calcistica di cui è proprietario. Le premesse sembrano ottime, ma soltanto il tempo dirà i risvolti che il progetto a stelle e strisce intrapreso dalla Viola avrà sul campo.
L’INCONTRO – E proprio il campo domenica prossima sarà giudice dei primi verdetti, con un Torino-Fiorentina che non sarà solo la prima di Commisso contro il Torino, ma anche uno scontro diretto tra due squadre che hanno estremo bisogno di punti per rivitalizzare una stagione sin qui deludente. Totalmente diversa la storia recente dei granata, reduci da un’operazione di consolidamento dell’attuale rosa, e quella dei viola, che nell’ultima estate hanno rivoluzionato la squadra. Sugli spalti invece, il patron Viola – presente al Franchi per il match di Coppa Italia vinto contro il Cittadella – avrà modo di incontrare Cairo. I due, ad onor del vero, avevano già avuto modo di conoscersi e confrontarsi lo scorso 2 settembre, quando Commisso fu intercettato da alcuni cronisti all’uscita dagli uffici milanesi del presidente granata. Sul tavolo nessuna trattativa di mercato bensì il tema dei diritti tv, molto caro ad entrambi, e più in particolare la richiesta di danni di Fiorentina e Torino a IMG per un ammontare complessivo di 409,4 milioni (rispettivamente 241,6 e 167,8) di euro.
IL PARAGONE – Ad unire i due, oltre a questa spinosa questione, anche gli affari nel mondo della comunicazione: “Ho incontrato Cairo – disse in quell’occasione Commisso – è stato un bel meeting in cui ci siamo conosciuti meglio. È un uomo capace e ci tenevo a conoscerlo meglio visto che anche lui è un imprenditore nel mondo della comunicazione e delle televisioni”. Mondi simili insomma, ma modi diversi di interpretare l’imprenditoria e di vedere il business nel calcio. A partire dal grande decisionismo di Commisso sulle strutture sportive, che risalta ancora di più se messo a paragone con il Torino di Cairo che affitta Filadelfia e stadio Olimpico e da oltre tre anni e mezzo aspetta di far partire i lavori sul Robaldo aggiudicato in concessione.
Credo che un paragone non si possa fare perche’ Cairo e’ da quindici anni presidente del Torino, mentre Commisso lo e’ appena diventato della Fiorentina.
Una differenza di campo pero’ la si vede immediatamente e non e’ tanto il fatto che Commisso abbia messo mano al portafoglio per comprare la Fiorentina mentre Cairo non ha speso un euro, la differenza e’ nelle scelte gestionali.
Da una parte un presidente che decide in primis di investire nella costruzione di un centro di allenamento di proprieta’ per tutte le squadre (70M)e che discute con il comune di uno stadio di proprieta’, quindi una scelta di dare una base patrimoniale solida su cui poi costruire; dall’altra chi ha scelto di non avere nulla di proprieta’, di affittare tutto, meglio al minor costo possibile, nessuna base patrimoniale, una sede minuscola in affitto. Gia’ da questo si comprende molto bene quali sono gli obiettivi che le societa’ si prefiggono.
Sergio Rossi, presidente granata dal 1982 al 1986. Su Tuttosport Fabio Ravezzani riporta un aneddoto rivelato dall’allora amministratore delegato Luciano Nizzola:”Rinunione del consiglio d’amministrazione del Torino, dovevamo decidere chi vendere per sanare il bilancio. Rossi mi guardò e mi chiese: quanti soldi mancano? Gli risposi: 10 miliardi, presidente. Lui aprì il libretto degli assegni, firmò, poi disse: eccoli. Rimanemmo tutti a bocca aperta”.
Urbano Cairo,
Presidente del Torino da non so quanti lustri, riporta un articolo del corriere dei piccoli del giornalista Cairo, di una cda tra il presidente Cairo, l’ad Cairo, il ds Cairo, il dg Cairo, dovevano decidere chi vendere per sanare il bilancio.
Cairo si guardò e si chiese di quanti soldi mancano? Si rispose 50 euro, lui aprì il portafoglio tirò fuori 2 figurine una di immobile e l’altra di belotti e disse vendiamo questi due. Restammo nella mediocrità.
Possibilmente per il collo. Così, magari riusciamo a ofargli fare qualcosa di granata.
Fare paragoni fra comisso e Cairo é troppo umiliante dai… Vi prego redazione. 4 mesi 165 milioni. 15 anni 60.fine della discussione.
Intanto, dopo soli 4 mesi dal suo arrivo, il centro sportivo a bagno a Ripoli hanno già iniziato a costruirlo e scommetto.che lo stadio nuovo riuscirà a realizzarlo nonostante le difficoltà che gli hanno prospettato i politici locali. Quindi, a livello infratrutturale, ha fatto più lui in 4 mesi che UC in 15 anni…per i risultati sportivi ci metterà poco a fare meglio del nostro…gli basterà un 6° posto o una semifinale in Coppa Italia…fate un po’ voi…
gli basterà semplicemente non retrocedere in B………
SFT
Prima di giudicare le differenze aspettiamo qualche anno per vedere dove arriverà il Sig. ComisSo e cosa farà. A parole tutti fan grandi cose. Poi a Firenze c’è una squadra sola. Aspettiamo aspettiamo…
onestamente a me interessa più quanto relativo al TORO…sto aspettando qui novità. da circa 15 anni…
FVCG
Oramai ai gobbi più che pena non facciamo. Questo vittimismo per giustificare l’ingiustificabile (Cairo) ha veramente stufato.