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Caro Toro, non sei ancora in vacanza…

Verso Torino - Napoli / Se la salvezza è praticamente cosa fatta, non è un buon motivo per tirare i remi in barca. I tifosi vogliono il cuore granata fino all'ultimo secondo, dell'ultima...

Diego Fornero

"Il Torino targato Ventura ha un marchio di fabbrica, almeno per quanto riguarda la massima serie: anche quest'anno, così come nella passata stagione, una grande cavalcata fino a febbraio, poi una vera e propria frenata. Se la salvezza, di fatto, può dirsi praticamente raggiunta (chiaro, non c'è la matematica ad assistere questa affermazione, ma, scaramanzie a parte, quindici punti di vantaggio sulla terzultima paiono piuttosto rassicuranti), il sentimento comune dei tifosi è che, forse, una volta tanto, si sarebbe potuto provare a puntare a qualcosa di più.

"EUROPA.... A PARTE -Lasciamo perdere l'Europa, il quinto posto è una dimensione francamente eccessiva per un Torino che, pur con un attacco "stellare" (affermazione da prendere con le dovute cautele, ma comunque veritiera per il panorama del calcio nostrano), presenta grandi lacune a centrocampo, con uno stakanovista Peppe Vives chiamato alla stagione della vita a quasi 34 primavere, e dispone di una retroguardia che, oggettivamente, non presenta quei valori tecnici che ti aspetteresti da una delle prime cinque del tabellone. Ciò che ha funzionato del Torino, e che può continuare a funzionare, è l'amalgama, la coesione, l'organizzazione di gioco che, per quanto i detrattori possano non essere d'accordo, ha conferito alla sua squadra quel Giampiero Ventura che, ormai, sarebbe eccessivo definire "capitan libidine", ma che sicuramente si merita l'epiteto di "capitan normalità raggiuntà".Già, normalità, nel senso buono ma anche in quello vagamente malinconico del termine. Il Toro è, finalmente, diventata una di quelle formazioni che raccolgono ciò che seminano, senza vertigini, né pericolosi sprofondamenti. Una squadra quadrata, ordinata, una formazione di Serie A come può esserlo stata, da anni ormai, il Cagliari o l'Atalanta di turno. Punti salvezza rimediati quanto prima, obiettivo stagionale raggiunto, tifosi soddisfatti e... Tanti saluti. Regolare, no?

"QUALCOSA NON TORNA - Eppure qualcosa non torna, nell'animo (più o meno giustamente) incontentabile del tifoso granata. Due sconfitte nei due derby stagionali, le ennesime, con la vittoria che manca ormai dal 1995, anno nel quale sono nati i ragazzi che, oggi, giocano in Primavera (che, tra l'altro, le stracittadine le hanno vinte entrambe!). Appuntamento fallito con le big, eccezion fatta per la Lazio, tra le "grandi" l'unica per la quale, da qualche anno a questa parte, il Torino sembra rappresentare una vera e propria bestia nera. E la sensazione che, di fatto, per appagamento e sazietà dell'aver già raggiunto l'obiettivo stagione, le cose non possano improvvisamente mutare da qui al prossimo mese di maggio. Accontentarsi, eppure, non è un imperativo, non è un obbligo o un dovere morale. Non l'ha certo prescritto il medico, a questo Torino: "Salvati, e poi rilassati"

"FINO ALL'ULTIMO RESPIRO - Sarà forse che il tifoso granata non è molto incline al concetto di relax, ma persino in questi due giorni di riposo concessi alla truppa di Ventura, qualcuno ha storto il naso. Perché riposarsi dopo prestazioni simili, quando i "cugini" bianconeri, qualche settimana fa, si sono beccati una dose di lavoro extra "colpevoli" di un pari contro il Verona che non ha riaperto neppure per sbaglio la corsa Scudetto? E perché "costringere" il bistrattato tifoso granata ad "ammirare" la cultura del lavoro, il senso di abnegazione e la volontà di mordere l'erba fino all'ultimo secondo manifestata da uno come Antonio Conte, il simbolo di tutto ciò che al tifoso del Torino risulta indigesto più di una peperonata a colazione?Cari granata, fateci questo grande favore: immaginate che i punti di vantaggio sul Livorno, terzultimo, e, tra l'altro, atteso sotto la Mole tra una decina di giorni, non siano quindici, ma uno. Per chi vi incita dalla Maratona, dagli altri settori dell'Olimpico, da un divano o da una radiolina, il campionato finisce a maggio. La passione, quella... Beh, quella non finisce mai.