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Caso Milan, in gioco anche la credibilità del Fair Play Finanziario: l’UEFA alle strette

Silvio Luciani

Focus on / La sensazione è che il massimo organismo europeo non riesca ad imporsi sui grandi club: una decisione "soft" sul caso Milan minerebbe la credibilità del FFP

"Oltre al grande scalpore causato dalle controversie di Michel Platini, l'UEFA ha diverse situazioni complicate da gestire. Il deferimento di due grandi club come Manchester City e Milan, mette il massimo organo calcistico europeo nella condizione di operare scelte difficili, che potrebbero comprometterne la credibilità. In particolare, a scricchiolare è la credibilità del Financial Fair Play, percepito sempre di più come uno strumento utile in principio ma applicato male in concreto.

"CREDIBILITÀ - L'UEFA è alle strette: non sanzionare un club recidivo come il Milan sarebbe un colpo quasi definitivo alle regole europee che impongono il tetto di 30 milioni alle perdite di un club. Come noto, i rossoneri sono stati deferiti dalla Camera di Controllo per due differenti trienni (2014-2017 e 2015-2018) e probabilmente chiuderanno in rosso (per 70/80 milioni) anche il bilancio d'esercizio attuale. Spettatrice interessata anche l'Inter, uscita solo quest'anno dall'agreement iniziato nel 2015. Una sentenza favorevole al Milan sarebbe una beffa per i club che hanno subito importanti sanzioni per violazioni anche meno gravi.

"FFP - La sensazione è che l'UEFA non abbia quasi l'autorità necessaria per imporre le proprie decisioni. L'incertezza di queste settimane è paradossale e la sentenza di rinvio al TAS ha tanto il sapore di uno sgravio di responsabilità. Ciò che è certo è che le discussioni su eventuali riforme del Fair Play andrebbero separate dai giudizi sull'operato del Milan: il meccanismo potrebbe anche essere sbagliato, ma se le regole esistono vanno applicate. Se ciò non accadesse l'UEFA e il FFP perderebbero ulteriore credibilità.