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Chievo-Torino 1-3, Mihajlovic strapazza Maran: il 4-2-3-1 marchio di fabbrica

Nicolò Muggianu

Confronto allenatori / Il tecnico granata vince il duello in panchina: si rivelano decisive le scelte di Zappacosta e Avelar

Al 45′ minuto di Chievo Verona-Torino l'ago della bilancia nel confronto tra Maran e Mihajlovic era in perfetto equilibrio: un primo tempo piuttosto bloccato con squadra veneta molto attenta difensivamente ma non altrettanto pericolosa nella metà campo avversaria. Tanta corsa e densità per il Chievo nella prima metà di gara che è riuscito a mantenere lo 0-0 al termine dei primi 45' - nonostante un Torino arrembante - grazie anche ad un generale e diffuso spirito di sacrificio. Se Sinisa Mihajlovic è riuscito a vincere il confronto con il collega però è soprattutto grazie all'impronta tattica che il tecnico serbo è riuscito a dare ai suoi ragazzi: il segreto delle ultime vittorie del Toro infatti risiede nel cambio di modulo.

La prima sostituzione è stata obbligata per il Torino ed è arrivata intorno al 24': Zappacosta rileva De Silvestri che patisce un infortunio alla coscia. L’inserimento dell'ex Atalanta si rivela subito decisivo: il numero 7 granata è infatti autore di un gran gol al 56' che vale il momentaneo 0-2. Per l'ex Samp invece continua il periodo difficile e oltre a non essere riuscito a sfruttare l'occasione concessagli da Mihajlovic dovrà ora fare i conti con l'ennesimo problema muscolare della stagione. Anche l’inserimento di Valdifiori e Barreca sono stati poi la prova della buona profondità di rosa su cui può fare affidamento il Toro: i due giocatori hanno rispettivamente rilevato Baselli e Avelar, autori entrambi di un ottimo match con il terzino brasiliano all'esordio dopo più di un anno di stop. Situazione quasi antitetica invece per Rolando Maran che - sotto due reti a zero - non riesce tirare fuori il coniglio dal cilindro dovendo fare i conti con possibilità limitate in panchina. Gli infortuni contemporanei di Cacciatore, Sardo e Gobbi hanno costretto il tecnico a schierare come terzino destro l'esordiente Depaoli (1997). Gli inserimenti di Gakpè, Kiyine e Izco infatti non hanno influito sul risultato e il gol del momentaneo 1-2 dell'ex Pellissier è parso più che altro come un modo per rendere meno amara la sconfitta.

Per quanto riguarda l’undici titolare Mihajlovic ha avuto il grande merito di dare fiducia ad Acquah - al rientro dopo la squalifica - Boyè e lo stesso Avelar. I tre giocatori sono stati infatti autori di ottime prestazioni e l'ormai brevettato 4-2-3-1 sembra essere il modulo adatto per evidenziare al meglio i pregi dei giocatori granata. Se - per una volta - Belotti è rimasto a secco ci hanno pensato i ritrovati Ljajic e Iago Falque a indirizzare sui binari giusti un match dal risultato tutt'altro che scontato. Rolando Maran, come detto, aveva preparato al meglio la partita e i primi 45′. La differenza di qualità e la profondità della rosa hanno però poi influito fortemente sul risultato che i granata che hanno impresso in maniera indelebile la propria impronta sul match grazie alle sue stelle. La differenza però l'ha fatta ancora una volta la mediana granata con Baselli e Acquah che sono riusciti a sostenere da soli il peso dell'intero reparto non patendo affatto l'inferiorità numerica contro Castro, Radovanovic ed Hetemaj e offrendo una prestazione di quantità e qualità.