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Cosa va, cosa no

Redazione Toro News

Adesso sta alla gente scegliere come posizionarsi, quale angolo prospettico scegliere, per guardare e quindi giudicare. Adesso che Lerda ha chiesto esplicitamente a questa stessa gente di “guardare il bicchiere mezzo...

Adesso sta alla gente scegliere come posizionarsi, quale angolo prospettico scegliere, per guardare e quindi giudicare. Adesso che Lerda ha chiesto esplicitamente a questa stessa gente di “guardare il bicchiere mezzo pieno”, sta al pubblico scegliere se farlo o no; adesso che si è visto qualcosa di migliore (e tanto, tanto ancora da fare per crescere), si può puntare lo sguardo su quel poco di positivo o notare con meno sforzo gli errori macroscopici che ancora vengono commessi.Guardando dunque la parte vuota del bicchiere, vediamo come la difesa di ieri fosse decisamente improponibile per tre quarti dei suoi componenti: da quelli esperti come Rivalta, agli esordienti come Carrieri, ai giocatori nel fiore degli anni come Filipe. La sensazione è che, se solo avessero attaccato con maggior insistenza e decisione, i crotonesi avrebbero potuto farla a fettine sottili, e per fortuna di Rubinho (di cui si intravedono belle qualità) non l'hanno fatto.C'é poi un centrocampo ancora da registrare, dove il capitano Zanetti è giocatore conosciuto: bravo in interdizione (un anno fa non sembrava più capace nemmeno di questo, ora è tornato grintoso), ma con dei piedi che necessitano di trovare, non troppo lontano da loro, altri piedi più educati, se no palle giocabili all'attacco non ne arrivano; il primo passaggio buono per i laterali l'ha infatti realizzato Obodo, ed è stato subito gol.E poi c'é uno Sgrigna che non si é ancora acceso, un Gasbarroni come sempre incompiuto, un Pellicori non malaccio ma certo non all'altezza di Bianchi (il che è ovviamente risaputo).Soffermandosi invece sulla parte piena dello stesso bicchiere ecco un portiere che mostra delle doti, ed ecco la classe di Obodo che si mostra decisiva. Vediamo anche un Lazarevic che sprinta pur avendo giocato 48 ore prima, uno Iunco lottatore di classe, un esordio dignitoso per De Vezze, l'idea che con un po' di rodaggio questo Toro può girare bene. E poi, il ritorno di Bianchi.Onestamente, ad osservare in maniera oggettiva, forse il contenuto del bicchiere è inferiore alle dimensioni del contenitore, insomma è più vuoto che pieno. Ma, come si diceva, è una scelta quella di guardare una parte o l'altra, e se si sceglie di puntare lo sguardo sul “pieno” allora non si può non pensare che, con un po' di tempo a disposizione, Lerda continuerà a versarci dentro altro vino, un poco alla volta. Pazienza, insomma; anche se chiedere pazienza ai tifosi che più di tutti ne hanno usata, nella loro vita, non è facile.

(foto M.Dreosti)