Oggi è un giorno speciale per Kamil Glik: il giorno in cui entra ufficialmente negli "enta". Un traguardo senza dubbio importante per un giocatore professionista, che spesso coincide con il momento di massima maturazione fisica e professionale. Ma procediamo con ordine. Glik nasce Jastrzębie-Zdrój, in Polonia, il 3 febbraio 1988. Dopo aver dato i primi calci al pallone in terra natale, il centrale polacco passa prima al Real Madrid C e poi al Piast Gliwice. Il suo approdo al Torino invece, è datato 12 luglio 2011 quando Glik si trasferisce alla corte di Giampiero Ventura in comproprietà con il Palermo.
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Il cuore, la grinta e la fascia: Kamil Glik compie trent’anni
Figurine / Il difensore polacco compie oggi 30 anni: cinque stagioni in granata, colore al quale è rimasto indissolubilmente legato
Al fianco di Angelo Ogbonna, il numero 25 dimostra tutte le sue qualità e conquista, oltre alla promozione diretta in Serie A, anche il cuore dei tifosi del Torino. I supporters granata vedono in lui doti da vero leader: grinta, determinazione, cuore e spirito di sacrificio che dalla stagione 2013-2014, dopo la partenza di Rolando Bianchi, gli fanno guadagnare i gradi di capitano. La stagione termina con 34 presenze, ma soprattutto con la qualificazione alla UEFA Europa League 2014-2015; dopo la mancata concessione della licenza UEFA al Parma.
Glik è stato una vera e propria colonna portante della storia recente del Torino: in granata ha collezionato 170 presenze e ben 13 reti nel corso di cinque stagioni, che gli hanno permesso - tra le altre cose - di conquistarsi uno spazio importante e il ruolo di vice-capitano nella Nazionale polacca. Il rapporto d'amore tra Glik e il Torino termina il 4 luglio 2016, quando 'il capitano' viene ceduto per circa 11 milioni di euro al Monaco. Nella squadra del Principato, il centrale si distingue immediatamente per qualità, tenacia e una spiccata vena realizzativa. A fine anno il Monaco si laureerà campione di Ligue 1, davanti al Paris Saint Germain e Glik alza al cielo il primo trofeo della sua carriera. Un giocatore che incarna appieno i valori del Torino: un capitano vero che, nonostante la separazione fisica, rimarrà per sempre legato ai colori granata.
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