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Da Mazzola e Loik ai fratelli Ballarin: il Grande Torino richiama il Venezia

Da Mazzola e Loik ai fratelli Ballarin: il Grande Torino richiama il Venezia - immagine 1

Mazzola e Loik, dopo aver vinto la Coppa Italia in laguna, nel 1942 sposarono la causa granata. Originari di Chioggia sono Aldo e Dino Ballarin

Andrea Calderoni

Per la prima volta il Venezia farà visita al Torino presso lo stadio Olimpico "Grande Torino". L’ultimo precedente in casa granata risale, infatti, ai tempi dello stadio “Delle Alpi”, era il 2004. La considerazione non è casuale, soprattutto se si pensa alla nuova denominazione che lo stadio ristrutturato per le Olimpiadi del 2006 ha assunto a partire dal 2016. Il Venezia lega il proprio nome al Grande Torino, in modo quasi indissolubile e probabilmente come nessun’altra squadra in Serie A, tanto che all'andata i due presidenti, Urbano Cairo e Duncan Niederauer, presso lo stadio "Penzo" commemorarono la memoria del Grande Torino. In primo luogo perchè dalla squadra lagunare arrivarono sotto la Mole Valentino Mazzola ed Ezio Loik. Il capitano granata e la forte mezzala di Fiume sposarono la causa granata nell’estate 1942 e da quel momento iniziarono a scrivere pagine leggendarie con il Torino. Racconta la leggenda che l'ultima partita del campionato 1941/1942 si svolse a Venezia il 31/05/1942 e vide la presenza del  Presidente del Torino, Ferruccio Novo. Il match finì 3-1 per i lagunari, con i granata che persero così l'opportunità di vincere lo scudetto a favore della Roma. E Novo, alla fine della partita, scese negli spogliatoi per consegnare al Presidente del Venezia Bennati un assegno di 1.200.000 Lire col patto che i due campioni giocassero nel Torino a partire dal campionato successivo. In quel modo, segretamente, Novo aveva anticipato la Juventus che aveva fatto una prima offerta di 800.000 Lire giudicata insufficiente dai Lagunari.

Toro, Grande Torino

FRATELLI BALLARIN - Ma non bastano Mazzola e Loik a connettere attraverso un filo rosso il Grande Torino e il Venezia. Ci pensano anche i fratelli Ballarin, Aldo e Dino. Il primo, classe 1922, passò dal Venezia al Torino nel 1944, mentre il secondo, di un anno più giovane, raggiunse il Piemonte nel 1947 dal Clodia, la squadra di Chioggia. Aldo e Dino, infatti, sono il simbolo della Venezia in miniatura, ovvero Chioggia, celebre per i suoi canali pittoreschi sul modello della ben più celebre Venezia. Chioggia, del resto, si trova in piena laguna e dista appena una cinquantina di chilometri dalla basilica di San Marco.

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INTERVISTA - Toro News ha interpellato sull’argomento anche Nicoletta Perini e Davide Bovolenta, responsabili del salone dedicato ai fratelli Ballarin presso il museo civico di Chioggia, insieme ad Aldo Cappon, nipote di Aldo Ballarin. “Tutto a Chioggia parla ancora dei fratelli Ballarin, a partire dai colori sociali della squadra locale, la Clodiense (seconda nel proprio girone di Serie D ndr): sono granata, in onore del Torino a partire dal 1961 - spiegano Nicoletta e Davide -. Anche a Venezia è presente una lapide in onore di Valentino Mazzola, Ezio Loik, Aldo Ballarin e Walter Petron. Petron morì per un bombardamento nel 1945: fu inserito nello scambio tra Venezia e Torino nel 1942 quando Mazzola e Loik passarono dal Venezia al Torino. E ancora: “Il Venezia ha vinto il suo unico trofeo, una Coppa Italia nel 1942, proprio con Mazzola e Loik in campo. Questo testimonia il profondo legame che c’è tra i lagunari e il Grande Torino”. Il salone espositivo sui Ballarin a Chioggia ospita cimeli di vario genere: maglie, valigie, fotografie. Due sorelle di Aldo e Dino sono ancora vive, così come alcuni figli degli ex calciatori granata e sono loro, insieme naturalmente ai numerosi nipoti, ad alimentare la leggenda in laguna dei due Invincibili (qui il link relativo alla collezione dedicata ai fratelli Ballarin).

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