di Alessandro Salvatico
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De Biasi: ‘Coraggio e consapevolezza’
di Alessandro Salvatico
Presso l'Air Palace Hotel di Leinì è da poco terminata la conferenza-stampa di Gianni De Biasi. La squadra partirà tra un paio d'ore, dal...
Presso l'Air Palace Hotel di Leinì è da poco terminata la conferenza-stampa di Gianni De Biasi. La squadra partirà tra un paio d'ore, dal vicino aeroporto di Caselle, alla volta di Catania, trasferta per la quale il tecnico dice "nessuna novità, stiamo tutti bene. Solo, scegliere quelli che vengono a Catania. I convocati saranno 20, nessuna nuova, piò o meno quelli dell'altra volta; rientra Rubin".OPPOSTI? Diverso l'andamento delle due squadre: Catania forte in casa, Torino maluccio in trasferta. "Al di là della statistica, in questo campionato c'è un equilibrio incredibile tra le grandi e le più piccole, bisogna stare attenti a ogni particolare. Mai una stagione tanto equilibrata. Il Toro comincia ad assumere una fisionomia abbastanza delineata, in questo ultimo mese".EQUILIBRIO. Serie A con molte sorprese, questa 2008-2009, finora. "Campionato livellato verso il medio-alto, molte squadre recitano un ruolo di primo spessore. Catania stesso, poi Genoa, Napoli che aveva già una base. Campionato più bello delle ultime edizioni, regna l'incertezza, non ci sono partite già decise prima. Si andrà avanti così? Penso di sì, un po' per gli impegni delle big, un po' per la consapevolezza di ogni squadra. Meglio per il Toro? Meglio per il campionato italiano".COSA FARE. I granata devono colmare le loro lacune, ad esempio l'assenza, finora, di un'"impresa". "Dobbiamo essere più bravi, più cinici nello speculare su alcune situazioni. Non manca un'impresa, manca il provare a fare quello che sappiamo fare con equilibrio e determinazione che abbiamo e che se siamo al 100% possiamo mettere in campo, provarci sempre e comunque".CONFERME. "Squadra che vince non si cambia? Vediamo". Il mister parla del lavoro svolto in settimana, palesando convinzione in quello che lui ed i giocatori stanno portando avanti. "Abbiamo lavorato sulle palle inattive, sì. Loro hanno questo modo di venire a saltare con molti giocatori, sono bravi in questo; ci siamo preparati per questo motivo. A Catania, guai a tenere bassa la concentrazione, per 94 minuti, anche 96 magari. Cercare di avere coraggio e consapevolezza delle proprie qualità, cercando di metterci quello che ci abbiamo messo contro il Palermo, l'Atalanta, la Sampdoria. Alla lunga, con queste prestazioni si ottengono risultati. Il campionato è lungo, c'è la possibilità di crescere".FARE PUNTI. Giocare bene è molto importante, però "é prioritario il risultato. Ma il risultato non viene per caso, è capitato che squadre che hanno giocato peggio di noi abbiano portato a casa il risultato, ma io so che alla lunga il gioco e l'organizzazione paga. Gli arbitri? A noi, non hanno portato via nulla. Sono stati gli assistenti. Hanno un compito difficilissimo, a volte sono più determinanti degli arbitri, dei quali non ho mai parlato". ZENGA. Chiosa con un giudizio sul collega rossoazzurro. Giudizio solo parziale, perché De Biasi sottolinea come il tecnico sia ancora agli inizi, in Italia. "Sta facendo un buon lavoro a Catania, viene da esperienza multiple all'estero, sta cercando di ritagliarsi uno spazio in questo calcio. E' alla prima esperienza, a parte un pezzetto di stagione scorsa, bisogna fare valutazioni anche cambiando scenari ed orizzonti. All'estero ha lavorato e ha fatto esperienze che sono diverse".
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di Alessandro Salvatico
Presso l'Air Palace Hotel di Leinì è da poco terminata la conferenza-stampa di Gianni De Biasi. La squadra partirà tra un paio d'ore, dal...
Presso l'Air Palace Hotel di Leinì è da poco terminata la conferenza-stampa di Gianni De Biasi. La squadra partirà tra un paio d'ore, dal vicino aeroporto di Caselle, alla volta di Catania, trasferta per la quale il tecnico dice "nessuna novità, stiamo tutti bene. Solo, scegliere quelli che vengono a Catania. I convocati saranno 20, nessuna nuova, piò o meno quelli dell'altra volta; rientra Rubin".OPPOSTI? Diverso l'andamento delle due squadre: Catania forte in casa, Torino maluccio in trasferta. "Al di là della statistica, in questo campionato c'è un equilibrio incredibile tra le grandi e le più piccole, bisogna stare attenti a ogni particolare. Mai una stagione tanto equilibrata. Il Toro comincia ad assumere una fisionomia abbastanza delineata, in questo ultimo mese".EQUILIBRIO. Serie A con molte sorprese, questa 2008-2009, finora. "Campionato livellato verso il medio-alto, molte squadre recitano un ruolo di primo spessore. Catania stesso, poi Genoa, Napoli che aveva già una base. Campionato più bello delle ultime edizioni, regna l'incertezza, non ci sono partite già decise prima. Si andrà avanti così? Penso di sì, un po' per gli impegni delle big, un po' per la consapevolezza di ogni squadra. Meglio per il Toro? Meglio per il campionato italiano".COSA FARE. I granata devono colmare le loro lacune, ad esempio l'assenza, finora, di un'"impresa". "Dobbiamo essere più bravi, più cinici nello speculare su alcune situazioni. Non manca un'impresa, manca il provare a fare quello che sappiamo fare con equilibrio e determinazione che abbiamo e che se siamo al 100% possiamo mettere in campo, provarci sempre e comunque".CONFERME. "Squadra che vince non si cambia? Vediamo". Il mister parla del lavoro svolto in settimana, palesando convinzione in quello che lui ed i giocatori stanno portando avanti. "Abbiamo lavorato sulle palle inattive, sì. Loro hanno questo modo di venire a saltare con molti giocatori, sono bravi in questo; ci siamo preparati per questo motivo. A Catania, guai a tenere bassa la concentrazione, per 94 minuti, anche 96 magari. Cercare di avere coraggio e consapevolezza delle proprie qualità, cercando di metterci quello che ci abbiamo messo contro il Palermo, l'Atalanta, la Sampdoria. Alla lunga, con queste prestazioni si ottengono risultati. Il campionato è lungo, c'è la possibilità di crescere".FARE PUNTI. Giocare bene è molto importante, però "é prioritario il risultato. Ma il risultato non viene per caso, è capitato che squadre che hanno giocato peggio di noi abbiano portato a casa il risultato, ma io so che alla lunga il gioco e l'organizzazione paga. Gli arbitri? A noi, non hanno portato via nulla. Sono stati gli assistenti. Hanno un compito difficilissimo, a volte sono più determinanti degli arbitri, dei quali non ho mai parlato". ZENGA. Chiosa con un giudizio sul collega rossoazzurro. Giudizio solo parziale, perché De Biasi sottolinea come il tecnico sia ancora agli inizi, in Italia. "Sta facendo un buon lavoro a Catania, viene da esperienza multiple all'estero, sta cercando di ritagliarsi uno spazio in questo calcio. E' alla prima esperienza, a parte un pezzetto di stagione scorsa, bisogna fare valutazioni anche cambiando scenari ed orizzonti. All'estero ha lavorato e ha fatto esperienze che sono diverse".
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