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Figli di nessuno

Redazione Toro News

di Alessandro Salvatico

Inizio dalla partita, ma esaurisco rapidamente l’argomento. Brutta, deprimente, floscia. Un po’ di sfortuna, che non guasta mai, sotto forma di possibile...

"di Alessandro Salvatico

"Inizio dalla partita, ma esaurisco rapidamente l’argomento. Brutta, deprimente, floscia. Un po’ di sfortuna, che non guasta mai, sotto forma di possibile errore di giudizio da parte dell’arbitro (presunto fallo da calcio di rigore su Ventola) e di palo pieno colto da Dzemaili nel finale (svizzero ancora a caccia di gol), elemento, la jella, che ha colpito a più riprese nella prima parte della stagione e che si riaffaccia ora, elemento senza il quale forse…chissà.

"Ma se la fortuna premia gli audaci, allora è giusto che ieri la dea bendata si sia tenuta alla larga dalla truppa granata. Schiacciata fin dai primi minuti nella propria trequarti, la squadra di Camolese ha evitato di prendere l’iniziativa, ma anche di pressare i portatori di palla avversari; non si è visto il coraggio che si sperava. E ci si è lasciati sovrastare da un'avversaria che davvero non è parsa premere sull’acceleratore. Riesce però difficile usare l’espressione “la squadra di Camolese”. Questa non è la squadra di Camolese. E’ una squadra in parte di De Biasi, in parte di Novellino, in parte di nessuno.

"Ora è chiaro, e lo avrà chiaro anche Giancarlo Camolese: abbiamo bisogno di un miracolo, come cantavano i Queen, e lui ne ha già fatti; ma ripeterli è difficile, anzi non c’è niente di più arduo di vedersi investiti del ruolo di salvatore per il solo fatto di esserlo stati in passato.E un nuovo miracolo è stato chiesto anche al pelatino e al pelatone, là davanti. Supplica rimasta inascoltata. Il mister li ha schierati in parte perché costretto, e in parte perché apparentemente rappresentavano il meglio a disposizione; il campo ha detto altro, anche se Rosina e Stellone, in fin dei conti, non sono stati affatto supportati da un centrocampo che è stato il vero anello debole del Torino.

"Inutile addentrarsi oltre ad analizzare una partita che non è stata giocata. Dal campo non è emerso davvero nessun motivo di ottimismo, l’unico continua a chiamarsi Camolese: il quale ora avrà le idee più chiare. E potrà concentrarsi su quel che c’è da fare obbligatoriamente, ossia vincere le partite casalinghe, a iniziare da Torino-Catania.

"(foto:www.torinofc.it)