"Fine girone di andata, tempo di primi bilanci per tutte le squadre di Serie A e il Torino non fa eccezione. Nel club granata la soddisfazione per la solidità del gruppo si mixa al rammarico per alcuni punti persi in modo evitabile, riconducibili equamente a torti arbitrali ed ingenuità proprie. Per quello che è il tipo di campionato che si profila al giro di boa, ogni occasione gettata al vento può avere un peso importante. Vengono in mente le partite con Bologna e Parma, ma anche quelle con Sassuolo, Cagliari e persino Lazio, se si pone mente alle quattro-occasioni-quattro capitate al buon De Silvestri. Tuttavia la classifica colloca i granata a soli due punti dal settimo posto, obiettivo stagionale, con metà campionato ancora da giocare. Occorrerà, per gli uomini di Mazzarri, mettere da parte il rammarico. I granata hanno nelle corde un girone di ritorno da almeno 32-33 punti se sapranno colmare le loro lacune ripartendo dai motivi di ottimismo. Che sono riassumibili in cinque punti.
toro
I motivi per credere in un Torino europeo
Editoriale / I granata hanno nelle corde un girone di ritorno da almeno 32-33 punti
1 - I margini di miglioramento sotto porta degli attaccanti. Belotti ha segnato 7 gol (bottino appena accettabile), Falque 3 gol, Zaza solo uno. Specie per gli ultimi due, per motivi diversi, la media è inferiore a quanto fatto registrare in carriera in stagioni diverse. Si può fare meglio di così: la squadra può e deve valorizzare meglio i suoi attaccanti.
2 - La solidità di una squadra che sa soffrire e che ha la quinta difesa del campionato non a caso (18 gol presi, alcuni frutto di sfortuna o singoli svarioni). Gli automatismi difensivi impostati da Mazzarri sono una certezza, interpreti come Nkoulou, Izzo e Djidji sono delle colonne. Le fondamenta dell’edificio Toro sono belle robuste.
3 - La classifica è corta e tra le contendenti attuali del Toro (Sampdoria, Atalanta, Fiorentina, Sassuolo, Parma) non emerge al momento una squadra chiaramente migliore o più continua delle altre. Nella fascia superiore, Roma e Milan hanno mostrato alcune crepe e non è detto che riescano a prendere il largo. La stessa Lazio, quarta, in casa sua coi granata ha rischiato grosso. Equilibrio.
4 - Mazzarri è un tecnico che per chi lo osserva dall’esterno può non avere un fascino magnetico, che avrà i suoi difetti, però è terribilmente concreto, sa farsi seguire dal gruppo e sa raggiungere gli obiettivi, la sua carriera lo testimonia. Il gruppo è compatto e segue il suo leader, l’allenatore.
5 - La squadra è all’altezza nei titolari e nei cambi. Un innesto di qualità in più tra centrocampo e trequarti potrebbe fare comodo, ma il roster granata può anche considerarsi competitivo e completo. Non sono emerse particolari lacune. La differenza la faranno i dettagli e la fortuna. Il Toro non ne ha mai avuta troppa, ma ha creato i presupposti per andarsela almeno a cercare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA