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Il borsino granata

Redazione Toro News

Cinque giornate di campionato non sono sufficienti per poter emettere dei giudizi netti, tanto più se gli interpreti  sono quasi tutti nuovi. E poi, tanto per intenderci, alla medesima tappa, lo scorso anno il Torino...

"BIANCHI. L’anno scorso ha abituato ed esaltato la piazza a suon di gol, alcuni davvero di pregevole fattura. Sabato ha ripreso il discorso dopo la pausa estiva e l’infortunio che lo ha costretto ai box ritardando il lavoro suo e dell’intera squadra di cui è leader indiscusso. Ha provato a raddoppiare senza fortuna, ha regalato un assist perfetto a Sgrigna, si è allargato sulle fasce portando fuori zona i suoi marcatori ed ha aiutato anche in difesa.

"LAZAREVIC. Sempre più convincente il giovane sloveno che si staglia sulla corsia destra mettendo costantemente in apprensione gli avversari e causandone anche un’espulsione con le sue percussioni ficcanti quando innesta il turbo. Lerda gli dà continui suggerimenti e lui non lesina sacrificio, pressando e contrastando anche nella trequarti granata.

"DI CESARE. Insuperabile finché resta in campo, offre la prestazione più convincente da quando indossa il granata. E non a caso la porta finalmente resta inviolata. Anticipa gli avversari, è superbo di testa e rimedia anche ad errori dei compagni. Poi esce per malinteso, non per infortunio, quindi la condizione fisica ed il giudizio di questa rubrica non ne risente.

"RUBINHO. E' vero che fallisce diversi rinvii con i piedi ma dal primo di questi nasce il gol partita. Ed è vero pure che non è certo un maestro di stile tra i pali ma è comunque efficace. Compie alcune parate d’istinto, soprattutto nel finale, che consentono ai granata di espugnare l’Olimpico ed è presente nelle uscite: dimostra che a Modena è stato un incidente di percorso e che si è preso stabilmente la titolarità del ruolo.

"SGRIGNA. Dà l’impressione di saper sempre cosa fare e già questo conta tanto. Gioca largo per stanare gli avversari che supera costantemente e con facilità. A tratti è devastante sebbene attraversi ancora periodi di pausa. Ma piace per come tenta il tiro da fuori e per i pericoli che riesce a creare anche se nel finale si divora il raddoppio sciaguratamente.

"OGBONNA. Disputa una partita impeccabile che ne attesta i progressi: gioca con disinvoltura ed autorità e pulisce l’area dai tentativi di Bertani e compagni. Ma non figura tra coloro che salgono a causa del solito raptus che stavolta lo colpisce al 74’ quando si avventura in dribbling al limite della propria area di rigore rischiando davvero grosso. Per sua fortuna (e del Toro) gli va di lusso (addirittura arriva la seconda espulsione ospite).

"DE VEZZE. Alterna buone giocate ad ingenuità evitabili che un centrocampista della sua esperienza potrebbe e dovrebbe evitare. Nel complesso comunque disputa una gara più che sufficiente nella quale cerca di impostare, spezza la manovra avversaria e tenta anche la via del gol con una rasoiata precisa ma debole.

"DE FEUDIS. Regge bene anche lui per oltre un’ora ed il giudizio è simile a quello di De Vezze. L’impressione è che possa migliorare molto sia sotto l’aspetto della personalità che della condizione. Nel finale, con le squadre allungate, finisce inevitabilmente in affanno.

"IUNCO. Nel film della partita ha un ruolo di primo piano soprattutto nell’azione del gol con il cross per la testa del capitano. Per il resto è la solita zanzara che crea fastidi agli avversari anche quando gioca da trequartista e non sulla fascia come ci si era abituati a vederlo. Per caratteristiche fisiche è entrato in forma prima di altri, ci si augura che lo stato di grazia perduri.

"OBODO. Quando entra appare un po’ svagato, molle e lezioso. Ed anziché regalare sostanza al centrocampo finisce per causare il contrario sfilacciando la squadra. Forse non è tranquillo perché ancora una volta Lerda lo lascia inizialmente in panchina e sente che le gerarchie nel suo ruolo sono molto volubili ma con prestazioni del genere difficilmente porterà Lerda dalla sua parte anche se per poco non indovina la scivolata vincente sottoporta su un tiro cross di Sgrigna.

"(Foto: M. Dreosti)