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Il Torino di Mazzarri: tra campo e mercato, adesso c’è abbondanza di attaccanti

Federico Bosio

Il punto / Lo schema base del tecnico toscano è il 3-5-2: al fianco di Belotti una maglia per - almeno - quattro concorrenti, a meno che...

"Tanto tuonò che piovve: la rivoluzione era nell'aria, o comunque lo era stata per lungo tempo, ed alla fine si è concretizzata nella giornata di ieri. Sinisa Mihajlovic non è più l'allenatore del Torino, che ha deciso di sollevarlo dall'incarico scegliendo poi di puntare per la successione su Walter Mazzarri. Un cambio importante, preso in un momento per preciso e particolarmente delicato della stagione, che inevitabilmente condiziona il mondo granata a 360° e sfocia in più piani: non ultimi ed anzi di primaria rilevanza sono due campi, tra di loro intersecati, ovvero quello dello schieramento tattico sul terreno di gioco e quello del calciomercato. Due elementi con i quali il Toro tutto dovrà fare i conti in tempi brevissimi. Non è un mistero infatti che il modulo di base utilizzato dal tecnico toscano sia quel rodato 3-5-2 con il quale ha collezionato più di un'impresa - in relazione alle piazze allenate - nel corso della propria carriera.

"Una disposizione che, se adottata anche in questa nuova avventura all'ombra della Mole, evidenzierebbe immediatamente una statistica impossibile da ignorare: la sovrabbondanza nel reparto offensivo granata diventerebbe palpabile. In un ipotetico 3-5-2 infatti, al fianco di Belotti, sarebbero almeno quattro i giocatori a contendersi una sola maglia da titolare: Iago Falque, Ljajic, Niang e Berenguer (senza considerare un più ai margini Boyé, un esterno puro come Edera, ed i giovani - in probabile partenza - Sadiq e De Luca). Pur trattandosi al momento solamente di ipotesi - poichè è logico e giusto che sarà il solo Mazzarri a prendere le relative decisioni - appare evidente come si tratti di un roster di pedine che, considerando un insieme di fattori determinanti quali potenzialità tecniche, rilevanza tattica ed investimenti effettuati, il Torino non può di certo permettersi di mandare costantemente in panchina per il 75% ed allo stesso tempo parecchio complicato da snellire significativamente nella sessione di gennaio.

"Ecco allora che per trovare una sorta di soluzione mediana, il tecnico toscano potrebbe puntare su un 3-4-2-1 o ancora un 3-4-1-2, di modo da poter schierare almeno altre due di queste pedine offensive al fianco del Gallo. Anche il calciomercato in entrata, ad ogni modo, è fortemente condizionato da questo cambio alla guida: se per mesi si è - a ragione - invocato un vice-Belotti che fosse all'altezza del compito, adesso il club granata insieme al nuovo tecnico dovrà valutare con attenzione se è ancora davvero necessario l'acquisto di un naturale sostituto del proprio capitano. Attualmente, rinforzare ulteriormente un reparto numericamente già saturo appare un'operazione quantomeno particolare, a meno che appunto non venga preceduta da una serie di cessioni. Tutto è ancora in discussione, e la parola finale toccherà per ogni cosa al neo tecnico granata. Walter Mazzarri costruisce il suo nuovo Torino, e si ritrova un pacchetto offensivo di qualità ed in sovrabbondanza: tra campo e mercato, la situazione è da definire.