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Il Torino, Miha e la costruzione del futuro. Con le incognite Hart e Belotti

Verso il match / I granata oggi contro il Crotone, ieri Mihajlovic ha chiarito: "Il prossimo anno non ricominceremo da zero" Ma la permanenza del portiere e dell'attaccante non dipende solo dal club granata

Federico Bosio

""L'anno prossimo non voglio dover ricostruire da capo" parole dense di significato, quelle pronunciate da Mihajlovic ieri in conferenza stampa al momento della presentazione dell'incontro odierno, contro il Crotone: proprio quello appena citato, il concetto di fondo del discorso espresso dal serbo, che con decisione ha voluto rassicurare l'ambiente ed in qualche modo guardare in maniera ambiziosa al futuro. Questa stagione, ormai alle soglie della lenta chiusura del sipario, è servita per gettare le solide basi dalle quali partire per la prossima annata e sulle quali costruire la formazione del futuro attraverso le giuste e necessarie migliorie nei vari reparti. Quel che conterà, insomma, sarà lo zoccolo duro creato nel corso di questo campionato in ogni ambito; e su questo, Mihajlovic, è stato cristallino.

""Non dovremo cominciare da zero, dovremo solo rinforzare la base e aggiungere quello che ci manca. La società si sta muovendo bene per il futuro" parole contestualizzate nel discorso generale, rivolto alla ricerca di un successo questo pomeriggio contro i calabresi per dare continuità alla bella vittoria ed alla grande prestazione offerta domenica scorsa, a Cagliari, e darsi lo slancio necessario per terminare nel migliore dei modi questa stagione. Un Torino che quindi, nel frattempo, guarda anche al futuro con ambizione e programmazione, in maniera ottimistica e con la volontà di non dover ricercare o creare nella prossima stagione nuovi punti di riferimento per la squadra tutta come successo quest'anno, quando nel breve volgere di qualche settimana si è cambiato tutto: dall'allenatore al modulo per finire a molti giocatori. E tuttavia proprio questo passaggio, quello del "ripartire dalle basi create", sembra essere avvolto da un denso alone di mistero, e risulta dare vita quasi ad un paradosso.

"Che la volontà da parte di Mihajlovic e del club di via Arcivescovado sia quella dichiarata ieri, non vi è alcun dubbio. Ma esistono situazioni legate all'organico granata che vanno ad incrinare queste ottimistiche sicurezze: la possibilità che Hart o Belotti, o addirittura tutti e due, cambiano casacca nel corso della sessione di mercato estiva ad oggi esiste, è reale; ed in entrambi i casi non si tratta di un ambito che dipende solamente dal Torino. I due giocatori migliori e più rappresentativi della rosa granata non sono sicuri di restare anche nella prossima stagione, anzi: il portiere è solo in prestito, mentre la clausola rescissoria sul contratto del bomber fa sì che una big europea disposta a sborsare 100 milioni potrebbe aggiudicarsi Belotti solo passando dalla cassa granata. Nel caso anche solo una di queste eventualità si verificasse, ecco che allora si tratterebbe di fatto di un 'dover ricostruire da capo', o comunque senza uno (o due) dei migliori giocatori di questa stagione nonchè leader e punti fermi e livello tecnico e caratteriale.

"Proprio riguardo al portiere, lo stesso tecnico si è espresso ieri: "Vorrei rimanesse, ma siamo tutti consapevoli che possiamo al massimo prenderlo in prestito un altro anno e non comprarlo: dipende dalla volontà del Manchester City e dalla sua, vorremmo capire presto questa cosa perché se il prossimo anno c’è Hart è una cosa, se non c’è bisognerà programmare diversamente". Una variabile che andrà appunto chiarita al più presto, così come quella legata al Gallo. Nel frattempo, Mihajlovic non può che programmare la futura stagione partendo da queste ultime partite, a cominciare da questo pomeriggio contro il Crotone, migliorando quel che si può e si deve migliorare, a partire dall'equilibrio tattico. Nonostante le incognite.