"Nettamente superiore alle squadre impantanate nei bassifondi della classifica di una Serie A in cui il livello della lotta retrocessione peggiora anno dopo anno, ma spesso incapace di togliersi soddisfazioni contro le migliori squadre del campionato, sciogliendosi come neve al sole quando il gioco si fa duro. E' questa l'impressione destata dal Torino di Mihajlovic in questa stagione: impressione fortificata dal dato indiscutibile per cui l'obiettivo stagionale - restare attaccati sino alla fine alla lotta per la qualificazione in Europa League - è sfumato tra fine gennaio e inizio febbraio.
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Forte con le deboli e debole con le forti: così il Torino ristagna a metà classifica
L'analisi / I granata hanno ottenuto solo nove punti contro chi sta davanti in classifica e hanno concentrato il 41% dei gol contro Bologna, Cagliari, Palermo e Pescara
"CONTRO LE BIG, LE BRICIOLE - Sono due i dati che emergono, che consolidano ulteriormente questa idea. In primis, quello per cui sono solo nove i punti che il Torino ha conquistato contro le otto squadre che attualmente precedono i granata in classifica, contro i 26 ottenuti contro chi sta dietro. Sei di questi (quelli contro Roma e Fiorentina) sono arrivate consecutivamente, nell'arco di una settimana (fine settembre - inizio ottobre), il picco di forma raggiunti dai granata in questa stagione, rivelatosi alla prova dei fatti effimero. Per il resto, solo tre pareggi: quelli contro Atalanta, Lazio e Milan. Se è vero che ancora restano da giocare alcuni incontri del girone di ritorno contro le "big" - quelli contro Juventus, Napoli, Inter, Lazio, Fiorentina - e se si può considerare nell'ordine delle cose il fatto che si facciano più punti con le squadre meno attrezzate qualitativamente, questo dato fa pensare che la classifica del Torino sia giusta per quanto fatto vedere dai granata, e ci sia ben poco da recriminare.
"QUARTO ATTACCO? SÌ, MA... - L'altro dato è quello per cui 19 gol sui 46 totali - il 41% - sia stato concentrato dai granata in quattro partite: quelle contro Bologna, Palermo e Cagliari (del girone di andata) e Pescara (girone di ritorno). Certamente Mihajlovic avrebbe preferito distribuire meglio le reti segnate. E' vero che il Torino ha il quarto miglior attacco della categoria, ma è un dato frutto soprattutto delle quattro goleade messe a segno. Contro le big, le bocche da fuoco granata non sono così incisive: sono 19 le reti segnate contro le squadre che in classifica si trovano davanti al Toro, considerando nel conto anche le quattro, inutili reti messe a segno in casa di Napoli e Roma, a risultato già ampiamente acquisito. Tra i singoli, Andrea Belotti è stato in grado di fare male a quasi tutte le big del campionato: Juventus, Roma, Napoli, Inter, Milan. Dietro di lui Falque, bravo a segnare contro Roma, Napoli, Fiorentina e Atalanta. Gli altri compagni, quando si sono trovati di fronte difensori di qualità, hanno faticato a trovare la via della porta.
"E' un Toro, quindi, che tende a tirare fuori il meglio contro squadre meno attrezzate e a finire facile preda nel sacco delle squadre più forti del campionato, non riuscendo a raggiungere picchi prestazionali contro avversari più forti, eccezion fatta per quei due incontri contro Roma e Fiorentina di inizio stagione. I motivi andranno analizzati, per una squadra che era partita con l'intenzione di essere in grado di giocarsela contro tutti. Forte con i deboli, debole con le forti: un trend che Mihajlovic deve provare a invertire nel prossimo turno di campionato, la trasferta in casa della Fiorentina in programma per lunedì.
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