di Edoardo Blandino
toro
In bocca al lupo mister!
di Edoardo Blandino
È un allenatore concreto Mario Beretta. Nella sua carriera non ha mai lasciato nulla al caso, badando al sodo in tutte le circostanze. E le sue squadre riflettono il suo modo di...
È un allenatore concreto Mario Beretta. Nella sua carriera non ha mai lasciato nulla al caso, badando al sodo in tutte le circostanze. E le sue squadre riflettono il suo modo di pensare. Il suo credo calcistico si basa su un collettivo solido che lascia poco agli avversari, ma che al tempo stesso cerca di giocare a pallone. A dire la verità, nelle serie minori, i suoi team si contraddistinguevano anche per un gioco piuttosto offensivo e redditizio, ma in A ha preferito puntare più sul concretezza. Il tecnico milanese è esperto di squadre in difficoltà ed è spesso stato chiamato a risolvere situazioni critiche. Anche se non sempre è riuscito in questa sua opera, gli va dato atto di aver sempre cercato tutto il possibile. La Serie B non la conosce a perfezione, l’ha vissuta per appena due anni con la Ternata, dopo una gavetta di quasi dieci stagioni nelle categorie inferiori alla guida di Corsico, Pro Patria, Saronno, Como, Lumezzane e Varese. Beretta ha sempre puntato in alto ed ha spesso ottenuto ciò che voleva, a costo di impuntarsi anche su determinate scelte. Non ha paura di dire la sua idea o di opporsi alla società in determinate circostanze. Non vuole prendere in giro nessuno, né farsi prendere in giro. Un esempio lo si è avuto poco tempo fa, dopo che il Siena aveva esonerato Giampalo, la proprietà toscana contattò subito Beretta, che però, dopo lunghi colloqui con la dirigenza, non accettò a causa di divergenze di vedute. Quello sulla panchina dei bianconeri sarebbe stato un ritorno di fiamma, dopo due stagioni di salvezze consecutive. Tuttavia gli ultimi anni di Beretta non sono stati fortunati: ha raccolto diversi esoneri e poche soddisfazioni. Eccezion fatta per la parentesi senese, in A colleziona l’esonero con il Chievo alla prima esperienza nella massima serie, una buona salvezza a Parma (poi trasformatasi in Uefa dopo Calciopoli) l’anno successivo e un altro esonero la scorsa stagione con il Lecce. Adesso ha accettato questa sfida di Torino, tornando nella categoria che lo ha reso noto alla maggior parte degli addetti ai lavori. Ma non sarà un campionato facile, perché questa Piazza ha già divorato diversi allenatori. A Beretta va il più caloroso e doveroso in bocca al lupo.
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