di Andrea Piva
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Iunco e l’estro del numero 10
di Andrea Piva
Il numero dieci nel calcio è il numero dei grandi giocatori, quelli che con le loro giocate accendono le fantasie dei tifosi. Colpi di tacco, rovesciate, doppi passi, veroniche e chi più ne...
Il numero dieci nel calcio è il numero dei grandi giocatori, quelli che con le loro giocate accendono le fantasie dei tifosi. Colpi di tacco, rovesciate, doppi passi, veroniche e chi più ne ha più ne metta, sono le giocate che solitamente caratterizzano chi indossa quella maglia. Il numero dieci nel Toro lo porta sulla schiena Iunco.
L’ex giocatore del Cittadella, da quando è tornato a calcare i terreni di gioco dopo l’infortunio, ha spesso dato sfogo alla sua vena fantasiosa con colpi di tacco e di esterno che, nella maggior parte delle occasioni, si sono però rivelati più dannosi che utili alla manovra granata. Sia contro il Piacenza, sia nelle due gare precedenti contro il Modena e la Reggina, Iunco è entrato in campo nel secondo tempo, con il Toro che inseguiva il gol della possibile vittoria, o addirittura quello del pareggio, come accaduto contro gli amaranto. In queste partite, più che i tocchi di fino, Lerda probabilmente si aspettava dal suo numero dieci una maggiore concretezza, che si traduce nel fare la cosa più semplice quando serviva piuttosto che la giocata strappa applausi.
A inizio stagione, quando Iunco era nel pieno della forma, le sue giocate sono spesso risultate decisive, basti ricordare il gol al Crotone con un tocco sotto a beffare il portiere dei calabresi. Ora che il fantasista non ha ancora acquisito, comprensibilmente, la migliore forma fisica (visto l’infortunio che l’ha tenuto ai box per molti mesi) gli si chiede un lavoro più scolastico quando è chiamato da Lerda a scendere in campo. Una però volta ritrovata la migliore condizione fisica, il suo estro potrà invece rivelarsi una delle carte vincenti per la volata finale del campionato, eventuali play-off compresi.
(foto M. Dreosti)
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