Dal nostro inviato a Verona – Sull'asse Lazetic-Stellone, che lo scorso anno fece le fortune del Genoa, il Torino di Gianni De Biasi ha costruito la vittoria del “Bentegodi”. Cross del serbo dalla sinistra e colpo di testa vincente del bomber romano in anticipo sul marcatore: un gesto atletico di gran classe, simile a quello che pareggiò il gol del Bologna al Dall'Ara. I protagonisti della trasferta scaligera sono loro due. Affiatati in campo, amici fuori. Un feeling che potrebbe essere determinante nel finale di campionato e ancor più negli eventuali (e probabili) spareggi-promozione. “Sono felice per Roberto – spiega Lazetic, ormai entrato a far parte del “club dei pelati” - Veniva da un brutto periodo e grazie a questo fantastico gol è riuscito a farci vincere la partita”
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Lazetic-Stellone intesa di valore
Dal nostro inviato a Verona – Sull'asse Lazetic-Stellone, che lo scorso anno fece le fortune del Genoa, il Torino di Gianni De Biasi ha costruito la vittoria del “Bentegodi”. Cross del serbo dalla sinistra e...
Lazetic, l'intesa con Stellone si ripete, prima nel Genoa, ora al Torino.
“Vero, ma al di là di questo ormai la squadra sa che deve giocare sfruttando le fasce per servire palloni in mezzo ai nostri attaccanti, che hanno le caratteristiche giuste per il gioco aereo”
Nei primi dieci minuti il Verona vi ha schiacciati nella vostra area, cosa è successo?
“Non ci aspettavamo un avversario così determinato. Al contrario, pensavamo entrassero in campo timorosi per via degli ultimi risultati negativi. Invece ci hanno colto di sorpresa, mettendoci in difficoltà”
Pareva doveste crollare da un momento all'altro. Come siete riusciti a riprendervi?
“Grazie all'esperienza. Una volta retto l'urto del loro assalto, ci siamo risistemati bene in campo e non abbiamo corso più alcun pericolo riuscendo, nel secondo tempo, a legittimare la nostra superiorità nel possesso palla con il gol di Stellone”
Nel finale De Biasi l'ha dirottata a sinistra ed è arrivato l'assist decisivo, una coincidenza?
“Nell'intervallo il mister mi aveva già detto che avremmo potuto cambiare fascia con Rosina perché a destra lui si trova meglio, accentrandosi per tirare. Il cambio di posizione mi ha pure favorito perché, mentre a destra venivano sempre in due ad attaccarmi, a sinistra avevo un solo difensore contro e quindi molto più spazio”
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