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Lazio-Torino 4-0: Lukic trequartista non va. E perchè non sostituire l’ammonito Nkoulou?

ROME, ITALY - OCTOBER 30:  Sergej Milinkovic Savic of SS Lazio kicks the ball against Evangelista Lyanco during the Serie A match between SS Lazio and Torino FC at Stadio Olimpico on October 30, 2019 in Rome, Italy.  (Photo by Marco Rosi/Getty Images)

Focus on / 25’ di pressing accorto, poi un tiro dai 30 metri di Acerbi ha smontato il castello di carta del Toro e ha messo in luce il caos esistenziale della squadra di Mazzarri

Andrea Calderoni

Il Toro si è liquefatto come l’asfalto nei giorni più caldi di luglio e ha vissuto una notte nera come la pece. È bastato un tiro dai 30 metri di Acerbi che si è infilato all’incrocio per minare le ultime certezze dei granata. Da quel momento la squadra di Walter Mazzarri (intrappolato in un box in tribuna all’Olimpico con i suoi pensieri) ha vissuto un'agonia arrivata fino al 90’. Ora è crisi conclamata a poche ore dal derby della Mole. Squadra in ritiro per recuperare quanto meno le forze mentali dopo lo psico-dramma capitale. La fotografia di una notte in cui il Toro ha veramente visto le streghe è stata la quarta marcatura biancoceleste: anche Andrea Belotti e Salvatore Sirigu hanno alzato bandiera bianca.

SCELTE - Quando il risultato è così rotondo, è chiaramente difficile commentare un duello tra tecnici che non può che essere stato stravinto da Inzaghi. Le mosse del Torino danno però ancora più l'idea di quanta poca lucidità si avverta dalla panchina. Il Toro è sembrato partire bene, ma arrivato ai venti metri la manovra veniva facilmente letta dai laziali. Sasa Lukic più avanzato rispetto a Soualiho Meité è una scelta che non ha pagato. Il francese è stato nuovamente sacrificato in compiti prettamente difensivi e ha perso più volte la briglia, aprendo voragini davanti alla difesa in un match in cui gli schermi in protezione della retroguardia sarebbero serviti più di altre volte. Il serbo, invece, è risultato avulso, limitandosi al compitino (collocarsi a uomo o quasi sul laziale Cataldi) ma, cosa per lui insolita, ha perso tanti palloni (uno di questi è costato la prima ammonizione a Nkoulou) e non è riuscito a legare i reparti.

CAMBI - Il rigore di Ciro Immobile del 3 a 0 con espulsione di Nicolas Nkoulou ha scritto la parola fine sulla gara. Frustalupi aveva provato a rientrare nel match con l’inserimento di Simone Verdi e il leggero allargamento di Belotti (anche questa, mossa alquanto insolita). Nemmeno questo ha prodotto un granché, se non un tiro di Meité (per una volta in posizione più offensiva) e la conseguente traversa del “Gallo”. Il problema nell'ingresso di Verdi, però, sta a monte. Dovendo sostituire un difensore, perchè togliere Lyanco e non un Nkoulou già ammonito e a rischio secondo giallo? A partita ormai compromessa, tanto valeva mettere al sicuro la presenza del camerunese nel derby. Quanto accaduto in occasione dell'azione del rigore ha vanificato l'ingresso di Iago Falque, avvenuto un minuto prima. E così dopo cinque uscite ufficiali la Lazio di Simone Inzaghi è tornata a non incassare gol e a siglare quattro reti: a Immobile e compagni è bastato sfruttare nel migliore dei modi i tanti errori di un Toro triste, demotivato, impaurito. Un vero e proprio caos esistenziale, dunque, che colpisce in primo luogo la gestione tecnica. Il tutto a poche ore dal derby.