di Gianluca Sacchetto
toro
Lerda, perché sì, perché no?
di Gianluca Sacchetto
Minuto 60 di Torino-Atalanta: la lavagnetta del quarto uomo indica i numeri 20 e 99 e scoppia la contestazione dell’Olimpico. Lerda ha appena tolto dal terreno di gioco Lazarevic, uno dei...
Minuto 60 di Torino-Atalanta: la lavagnetta del quarto uomo indica i numeri 20 e 99 e scoppia la contestazione dell’Olimpico. Lerda ha appena tolto dal terreno di gioco Lazarevic, uno dei più positivi della formazione granata fino a quel momento, se non addirittura il migliore in campo. La Maratona inizia a fischiare, così come gli altri settori (tribuna inclusa). Sono molti i tifosi che ormai non credono più in Lerda, che ritengono il tecnico assolutamente inadatto alla situazione e che sia meglio cambiare il prima possibile, per evitare che svanisca anche l’obiettivo dei playoff dopo quello della promozione diretta. Nel seguito proviamo a capire se sia meglio continuare con Lerda o se sia maggiormente utile cambiare.
Perché si continuerà con Lerda?
1) L’esonero di Lerda sancirebbe l’ennesimo fallimento della gestione Cairo. Per questo il presidente granata vorrebbe arrivare fino alla fine con l’allenatore cuneese.
2) Avrebbe dell’incredibile l’addio di Lerda subito dopo l’arrivo di Gabionetta, giocatore voluto fortemente proprio dal tecnico e che ha finalmente potuto debuttare a nove mesi di distanza dai primi contatti di mercato.
3) Cambiando in questo momento, bisognerebbe comunque dare il tempo ad un nuovo allenatore di immedesimarsi subito nella nuova situazione e, logicamente, i giocatori avrebbero bisogno di un po’ di tempo per capire i nuovi schemi.
Perché sarebbe meglio cambiare?
1) Serve una scossa ora, con la serie A ancora raggiungibile. Perché l’organico non è sicuramente inferiore a quello di squadre come Novara, Varese e Reggina.
2) Dopo il diverbio Bianchi-Lerda lo spogliatoio non è certamente sereno. Un nuovo allenatore ricompatterebbe il tutto e questo aspetto potrebbe rivelarsi decisivo, considerando che manca ormai solo un terzo di campionato
3) Lerda schiera insieme Bianchi e Antenucci perché quasi obbligato dalla piazza e dalla società, ma in realtà nel suo credo calcistico ci sarebbe posto solo per uno, nella fattispecie l’ex attaccante del Catania. Facendoli coesistere si snatura il gioco.
(foto: M. Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA