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L’interpretazione dei gesti

E’ un dolore, parlare di Alessandro Rosina e non delle sue imprese col pallone. Purtroppo, l’argomento maggiormente sollecitato dai tifosi non può essere ignorato, per quanto si tratti di una pura polemica,...

Redazione Toro News

"E’ un dolore, parlare di Alessandro Rosina e non delle sue imprese col pallone. Purtroppo, l’argomento maggiormente sollecitato dai tifosi non può essere ignorato, per quanto si tratti di una pura polemica, legata al gesto che gli è stato visto compiere domenica, sì sul campo ma al momento di lasciarlo, quando alla metà del secondo tempo Camolese lo ha sostituito con Gasbarroni. Ed ecco che tra il pubblico si apre il dibattito: come interpretarlo? Movimento tendente a reclamare l’orgoglio personale, o rivolto invece alla tifoseria sugli spalti, che lo fischiava?

"Già, perché questo sarebbe l’argomento degno di riflessione: i fischi. Che gli sono stati rivolti al termine di una (nuova) prestazione senz’altro opaca, ma che forse -sinceramente- non ci sarebbero stati, non così forti per lo meno, per un Diana o uno Zanetti (esempi qualsiasi) che si fossero resi protagonisti di una prestazione analoga. Ma, lo sappiamo, dal numero 10 ci si aspetta di più. Ci ha abituati bene, negli anni passati, e come un amore tradito ecco che la reazione è veemente ben più di quanto avverrebbe con un estraneo o un semplice conoscente.

"Come interpretano i tifosi il gesto di Alessandro Rosina? Il sondaggio aperto in merito è utile, più che per il caso in sé, per comprendere l’atteggiamento generale che i sostenitori del Toro intendono tenere per il capitano della squadra granata. C’è chi, si diceva, vi ha letto un’affermazione di orgoglio, una dichiarazione del fantasista come a dire “io ho fatto il mio, ho la coscienza pulita”. E’ il caso di Giancarlo Camolese: “Ha detto che usciva a testa alta? Bene”, cerca di chiudere il mister. Ma non ci riesce, a chiudere. Nonostante la rassicurazione dello stesso protagonista dell’episodio, che oggi dichiara: “Mi piace questo concetto dell’allenatore”. Parole di un ragazzo che si trova, ancora una volta, al centro di tante, tante parole.

"Troppe parole, Rosina non ha ascoltato quelle -poche- rilasciate a Il Sussidiario da Roberto Muzzi, che lo invitava a non profferire più dichiarazioni ma a pensare solo a lavorare; oggi, un quotidiano ha infatti riportato la replica del giocatore. Quando invece, per non far montare un caso, la cosa migliore sarebbe ucciderlo con il silenzio; intanto, evitando qualsiasi gesto, per quanto in buona fede, proprio perché -specie quando le situazioni non sono felici né rilassate- l’interpretazione negativa è dietro l’angolo. Meno gesti, meno parole. Più lavoro, solo lavoro.