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Lupo: “Superga mi ha fatto capire cos’ è il Toro. Acquisti in gennaio? Se lo dice Miha…”

ESCLUSIVA TN / L'ex direttore sportivo granata: "I tifosi granata ti avvolgono di passione e ti trasmettono una carica incredibile. Per quanto riguarda la stagione in corso il rendimento è stato altalenante ma il derby è stata una brutta pausa...

Marco De Rito

"Fabio Lupo è stato direttore sportivo del Torino nella stagione 2007-2008. Insieme al collega Stefano Antonelli hanno impiegato il massimo sforzo per cercare di ricostruire un Torino vincente in dimensione europea ma i tempi non erano ancora maturi per un club che era appena risorto dalle ceneri del 2005 ed aveva ottenuto già risultati importanti come la promozione storica contro il Mantova e la salvezza l'anno successivo. Con il mercato di gennaio che è alle porte abbiamo contatto l'ex dirigente granata per un commento sulla stagione in corso e per ripercorrere quell'annata un po' travagliata.

"Fabio Lupo, come commenta l'andamento del Torino in queste prime diciotto gare di campionato? 

""Il club piemontese ha avuto un rendimento altalenante in questa prima fase di stagione. Ci sono stati dei momenti in cui la squadra sembrava che avesse acquistato una sua fisionomia di gioco e sembrava non avere avversari poi ci sono state altre partite in cui ci sono state diverse difficoltà, nelle quali il Toro si è perso per strada. Il girone d'andata non è stato costante ma si può considerare positivo anche se quella pausa di arresto nel derby incide in maniera negativa sulla valutazione". 

"Sinisa Mihajlovic ha dichiarato che c'è bisogno di rinforzare la rosa. Non si va a rischio di andare ad inceppare alcuni meccanismi di questa macchina assemblata con tanta fatica? 

""Può essere ma se l'autista ha dichiarato che bisogna andare a fare qualche ritocco significa che bisogna intervenire sul mercato. Grandi squadre come Barcellona e Real Madrid effettuano acquisti a gennaio e quindi penso che anche il Toro lo debba fare, poi se lo richiede un allenatore bravo e competente come Mihajlovic vuol dire che è necessario".

"Andrea Belotti, stella di questo Torino, ha firmato, da poco, un adeguamento di contratto con una clausola rescissoria da 100 milioni. Secondo lei è una cifra consona al valore dell'attaccante? 

""Io tendenzialmente credo che le valutazioni, in questo momento, siano spropositate per tutti i calciatori: basti pensare alle cifre spese per l'acquisto di Bale ed il rinnovo contrattuale di quest'ultimo. In un mercato così gonfiato una clausola così alta è giusta per un attaccante così forte ed in continua crescita. Anche se io condivido quello che ha affermato Verratti: se un giocatore costa 100 milioni deve essere capace di risolverti le partite da solo".

"Che ricordi ha della sua esperienza granata vissuta nei primi anni dell'era Cairo?

""Io del Toro ho un ricordo bellissimo: è una piazza con dei tifosi fantastici, molto passionali che ti caricano in maniera incredibile. La cosa che più mi è rimasta impressa è il 4 maggio a Superga, io penso che ogni appassionato di sport debba, almeno una volta nella vita, provare a salire sul quel colle per capire la storia di un club come quello granata. L'emozione di quel giorno ti fa capire cos'è il Toro e che cosa rappresenta. D'altro canto è brutto quando questo avvenimento viene strumentalizzato o diminuito del suo significato, l'anniversario della morte del Grande Torino è un evento di cui bisogna avere un rispetto religioso".

Cosa non ha funzionato nel suo periodo di permanenza in granata? 

""Quella stagione era considerata quasi un'anno zero, c'era voglia di partire con un nuovo progetto molto ambizioso costruendo una squadra che potesse diventare una rivelazione. Purtroppo così non è stato, il momento decisivo secondo me è stato il blackout nel girone di ritorno che creò qualche tensione nel finale di stagione ma alla fine ci siamo salvati con quattro giornate d'anticipo. Quella era una buona squadra che non ha reso per le capacità che aveva, fu un stagione che non era completamente da buttare via ed è stato un peccato che quel progetto non abbia avuto un seguito anche nell'annata successiva".

"Secondo lei, i miglioramenti del Toro in questi anni sono imputabili alla maggior esperienza del presidente Cairo?

"Il presidente è un uomo di grandissima intelligenza e dopo un po' di tempo che sta in un settore ne capisce bene le dinamiche. Senz'ombra di dubbio il salto di qualità per il Torino è arrivato grazie a lui che ha fatto la differenza scegliendo collaboratori affidabili e competenti. Petrachi è un ottimo dirigente, che mastica calcio e sa fare il suo lavoro mentre Ventura è l'allenatore italiano migliore degli ultimi dieci anni e la promozione a commissario tecnico degli azzurri ne è la conferma. La maturazione di Cairo, inoltre, si è vista in quanto ha permesso a queste due persone di lavorare bene e di costruire delle basi solide per un futuro vincente".