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Mazzarri, il Torino spera nel ricorso: i casi simili negli ultimi anni

Nicolò Muggianu

Giudice Sportivo / Da Zenga a Inzaghi, in casi simili il ricorso non sempre è stato accolto

Corsi e ricorsi. Mazzarri in panchina contro la Sampdoria? Il Torino ci spera. Nelle prossime ore la società granata presenterà ufficialmente il ricorso alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale della Figc per la sentenza, che nella giornata di ieri, ha visto sanzionare l'allenatore Walter Mazzarri con "un turno di squalifica e un'ammenda di 5.000,00 euro". Provvedimento che fa riferimento ai fatti accaduti nel match di sabato sera tra Torino e Fiorentina. Secondo la delibera del Giudice Sportivo, il tecnico di San Vincenzo è stato "allontanato dalla panchina al minuto 29, dopo aver protestato platealmente ed essersi rivolto in maniera aggressiva e provocatoria e irriguardosa nei confronti del direttore di gara". Proprio in quest'ultima parte della sentenza risiede la speranza del Torino, che avrebbe tra le proprie argomentazioni quella dell'assenza di "espressioni ingiuriose" rivolte ai direttori di gara. A supporto di questa tesi ci sarebbe il referto arbitrale, che confermerebbe le intense proteste ma l'assenza di espressioni ingiuriose appunto.

RICORDI AMARI - Ma non è la prima volta che il Torino si trova a far ricorso alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale della Figc per sanzioni (nella fattispecie squalifiche) ritenute ingiuste o eccessive nei confronti dei propri allenatori. Lo ricordano bene Ventura e Mihajlovic che, rispettivamente nel 2014 e nel 2017, pagarono con la squalifica le proteste scaturite da due derby contro la Juventus. Il tecnico genovese fu sanzionato per un gesto ritenuto "di minaccia" dal Giudice Sportivo e rivolto a un tifoso seduto in tribuna al termine del match. Per l'allenatore serbo furono invece fatali le vibranti proteste in seguito all'espulsione di Acquah, in cui contestò "una decisione arbitrale affrontando in maniera minacciosa il quarto ufficiale venendo a contatto con il medesimo e rivolgendogli epiteti insultanti e gravemente ingiuriosi; e per essere, successivamente, entrato sul terreno di giuoco, rivolgendo all'arbitro espressioni insultanti ed ingiuriose". In entrambi i casi il ricorso del Torino andò a vuoto e la squalifica fu confermata ma, come si evince dai toni dei comunicati del Giudice Sportivo, si trattava probabilmente di situazioni più gravi di quella in questione. In questo 2018, il Torino ha già fatto ricorso per una squalifica di Mazzarri: successe dopo l'espulsione rifilata al tecnico dall'arbitro Rocchi nel Sampdoria-Torino dello scorso febbraio. Il giudice sportivo rifilò due giornate di squalifica, poi il Toro fece ricorso e la Corte sportiva d'Appello abbuonò un turno di stop.

ACCOLTO  - Ma a volte il ricorso riesce a raggiungere l'obiettivo prefissato. È il caso di Walter Zenga, espulso venerdì scorso in occasione del match Palermo-Venezia per aver applaudito il direttore di gara e provocato con gesti plateali parte della tribuna avversaria. Nel suo caso infatti, a distanza di quattro giorni, la Corte Sportiva d’Appello Nazionale ha parzialmente accolto il ricorso del Venezia: annullando "la giornata di squalifica al tecnico Walter Zenga e rideterminando la sanzione dell’ammenda in euro 5.000,00".

RESPINTO - È andata peggio invece a Filippo Inzaghi, sanzionato (esattamente come Mazzarri) lo scorso anno con una "squalifica per un turno e cinquemila euro di multa per avere contestato platealmente una decisione arbitrale, uscendo dall’area tecnica; per avere inoltre, all’atto dell’allontanamento, assunto un atteggiamento provocatorio nei confronti del Direttore di gara al quale rivolgeva espressioni irriguardose". Una situazione molto simile a quella riguardante il tecnico del Torino come gravità e tipologia dei fatti. Il ricorso presentato dal Venezia in quell'occasione fu però respinto, con la Federcalcio che confermò la giornata di squalifica e l'ammenda di cinque mila euro inflitta al tecnico. Insomma, il Torino e Mazzarri possono sperare ma, visti i precedenti, il risultato del ricorso non può essere dato per scontato.