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Napoli – Torino: un passo indietro figlio della confusione tattica?

Napoli – Torino 2-1 / Il continuo cambio di uomini e moduli fa male ad un Torino che avrebbe bisogno di maggiori certezze tecnico-tattiche

Gianluca Sartori

"E' vero, contro il Napoli al Torino sono mancati due rigori. Assolutamente marchiano e senza scusanti per Massa è stato soprattutto l'errore sul mani di Zuniga in pieno recupero. Ma dare la colpa della sconfitta alle sviste arbitrale, bisogna dirlo onestamente, sarebbe come nascondersi dietro un dito: il Napoli ha meritato di vincere, anzi, sarebbe stato difficile recriminare se il divario finale tra le due squadre fosse stato anche superiore a una rete di scarto.

"CONDUZIONE DI GARA PREOCCUPANTE – Sì, perché il Torino dopo il grandissimo gol regalato da Fabio Quagliarella ha subìto ed anzi incoraggiato il ritorno del Napoli arretrando inspiegabilmente il baricentro e smettendo di fatto di giocare. Errori puerili dei singoli ma soprattutto un atteggiamento collettivo scellerato hanno permesso ad un Napoli in difficoltà (e a cui poco sarebbe bastato per dare una spallata definitiva) di dominare la partita; se si è arrivati in vantaggio all'intervallo è stato solo merito di un grande Gillet, e poi nel secondo tempo si è concretizzata la rimonta, tra l'altro non l'unica subita negli ultimi anni dal Toro di Ventura… 

"MANCANO CERTEZZE TECNICHE E TATTICHE – Insomma, a Napoli si è vista una squadra confusa e fragile che ha meritato di perdere. Diverse possono essere le spiegazioni: dalla stanchezza derivante dal fatto che nell'ultimo mese si è giocato ogni tre giorni ai problemi che la squadra si porta con sé dalla fine del calciomercato (appare evidente a tutti come per ora a Quagliarella manchi una spalla degna di tale nome). Però dopo l'ennesimo dietrofront compiuto da mister Ventura con la formazione iniziale viene il sospetto che alla squadra manchino specialmente certezze tecniche e tattiche.

"DIETROFRONT VENTURIANO – La sensazione è che bene non faccia ai granata il fatto di essere continuamente soggetti a rivoluzioni nel modulo e negli uomini. Contro Cagliari e Fiorentina si era trovato un discreto equilibrio giocando con due mediani e due mezzepunte. Invece la formazione iniziale ha spiazzato tutti: fuori Gazzi e Sanchez Mino, due fra gli uomini migliori dell'ultimo periodo, e ritorno al 3-5-2 che era stato abiurato dopo le sconfitte con Verona e Sampdoria. Anche i cambi a partita in corso sono sembrati rivedibili: sostituire Bruno Peres, uno dei pochi potenzialmente in grado di mettere in difficoltà gli azzurri, è sembrato dare al Napoli un messaggio del tipo: prego, fatevi avanti…

"I continui cambi disorientano e tolgono sicurezza alla squadra. E' vero che è un bene saper cambiare pelle a seconda degli avversari che si affrontano, ma i giocatori devono avere prima di tutto le idee chiare. Nella scorsa stagione c'era un modulo fisso e c'erano delle gerarchie ben definite per cui la squadra scendeva in campo sempre con gli stessi 8-9 titolari, e non era un caso se le cose giravano bene…   L'auspicio è che mister Ventura, ieri in panchina visibilmente nervoso, sfrutti bene la sosta di campionato e torni alla sua consueta lucidità, chiarendo una volta per tutte quale sia il modulo su cui intende costruire questo Toro e quali siano i titolari su cui vuol fare affidamento.