di Paolo Morelli
toro
Nessuno tocchi Diana
di Paolo Morelli
Rispetto alla disastrosa prestazione di Catania, Aimo Diana sembra essersi ripreso, e lo ha dimostrato nella gara con il Milan. Forse riesce a rendere meglio in casa che in...
Rispetto alla disastrosa prestazione di Catania, Aimo Diana sembra essersi ripreso, e lo ha dimostrato nella gara con il Milan. Forse riesce a rendere meglio in casa che in trasferta, perché col pubblico amico in genere si riesce ad avere maggiori motivazioni, seppure la pressione sia ben più alta.L’ha ripetuto anche De Biasi: non bisogna mettere in croce un giocatore quando sbaglia, Diana poi si è subito riscattato. Va comunque ricordato il costante utilizzo fuori ruolo dell’esterno granata, che fa il terzino quando terzino non dovrebbe esserlo. Ma nella maggioranza dei casi, Diana ha sempre offerto prestazioni ottime, o quasi ottime. Questo non diciamo che dovrebbe garantirgli fiducia illimitata, ma magari dovrebbe impedire critiche feroci e immediate. Va pur sempre ricordato il suo contributo alla causa granata, si tratta di un giocatore che mai si è tirato indietro davanti alle difficoltà, e che in campo ha sempre dato tutto.Ora si parla della fascia destra, sulla linea difensiva. Pare che a gennaio il Toro possa muoversi sul mercato per chiarire l’equivoco tattico che ha come protagonista proprio Diana (e, prima di lui, Colombo). L’arrivo di un terzino destro gli permetterebbe di giocare nel suo ruolo naturale (ma lì la concorrenza sarebbe assai elevata) facendosi meglio apprezzare per le proprie doti offensive. I nomi che sono stati fatti finora vanno da Raggi (in forza al Palermo ed attualmente relegato in panchina) a Motta, passando per Dellafiore. L’arrivo di quest’ultimo – che sarebbe un gradito ritorno – pare essere il più fattibile dei tre. Ci sono anche nomi che giungono dall’estero, e precisamente dal Sudamerica, come quello di Ferrero.La fascia destra potrebbe quindi rinfoltirsi, nell’attesa però vanno registrati l’impegno e la caparbietà di Diana, che ogni tanto sbaglia una partita, ma tutte le altre le azzecca sempre. Giocando in un ruolo non suo, peraltro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Paolo Morelli
Rispetto alla disastrosa prestazione di Catania, Aimo Diana sembra essersi ripreso, e lo ha dimostrato nella gara con il Milan. Forse riesce a rendere meglio in casa che in...
Rispetto alla disastrosa prestazione di Catania, Aimo Diana sembra essersi ripreso, e lo ha dimostrato nella gara con il Milan. Forse riesce a rendere meglio in casa che in trasferta, perché col pubblico amico in genere si riesce ad avere maggiori motivazioni, seppure la pressione sia ben più alta.L’ha ripetuto anche De Biasi: non bisogna mettere in croce un giocatore quando sbaglia, Diana poi si è subito riscattato. Va comunque ricordato il costante utilizzo fuori ruolo dell’esterno granata, che fa il terzino quando terzino non dovrebbe esserlo. Ma nella maggioranza dei casi, Diana ha sempre offerto prestazioni ottime, o quasi ottime. Questo non diciamo che dovrebbe garantirgli fiducia illimitata, ma magari dovrebbe impedire critiche feroci e immediate. Va pur sempre ricordato il suo contributo alla causa granata, si tratta di un giocatore che mai si è tirato indietro davanti alle difficoltà, e che in campo ha sempre dato tutto.Ora si parla della fascia destra, sulla linea difensiva. Pare che a gennaio il Toro possa muoversi sul mercato per chiarire l’equivoco tattico che ha come protagonista proprio Diana (e, prima di lui, Colombo). L’arrivo di un terzino destro gli permetterebbe di giocare nel suo ruolo naturale (ma lì la concorrenza sarebbe assai elevata) facendosi meglio apprezzare per le proprie doti offensive. I nomi che sono stati fatti finora vanno da Raggi (in forza al Palermo ed attualmente relegato in panchina) a Motta, passando per Dellafiore. L’arrivo di quest’ultimo – che sarebbe un gradito ritorno – pare essere il più fattibile dei tre. Ci sono anche nomi che giungono dall’estero, e precisamente dal Sudamerica, come quello di Ferrero.La fascia destra potrebbe quindi rinfoltirsi, nell’attesa però vanno registrati l’impegno e la caparbietà di Diana, che ogni tanto sbaglia una partita, ma tutte le altre le azzecca sempre. Giocando in un ruolo non suo, peraltro.
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