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Pulici: “Bisogna credere nel Toro, non in chi cambia troppe maglie”

Esclusiva TN/ Il bomber granata di tutti i tempi: "Tanti nazionali? Arma a doppio taglio. La partenza d'Immobile? Se mancherà il goleador, allora si sentirà. Campionato o Europa?...

Marco De Rito

"Paolo Pulici, un nome e un cognome che non hanno bisogno di presentazioni. Ai nostri microfoni il capocannoniere della storia granata, ci dice la sua sul momento attuale del Torino.

"Paolo Pulici, Domenica il Torino ha pareggiato contro l'Inter ormai sono tanti anni che non si vince contro le grandi del campionato italiano..."E' la prima partita del campionato e poteva succedere tutto, non avendola vista non posso giudicare la squadra di Ventura. Il Torino, comunque, non è che da un momento all'altro si può mettere a battere le big, ci vuole un cammino e piano piano si potrà pensare sempre più in grande".

"Secondo lei, la squadra di Ventura ne risentirà della mancanza di Cerci e Immobile?"Quando uno fa gol, viene sempre a mancare durante le partite, se non c'è qualcuno che riesce a sostituirli avremo difficoltà. Penso che vedremo tanti pareggi...".

"Quagliarella e Amauri potranno sostituirli degnamente?"Io me lo auguro per il bene del Toro. Non sono d'accordo con i calciatori che cambiano continuamente squadra, perché una volta che si è trovata l'intesa con i compagni è bene rimanere. Nel mio Toro giocavamo insieme da tanti anni, ci intendevamo a occhi chiusi e i risultati sono arrivati grazie a questa continuità. Speriamo che i nuovi arrivati riescano a trovare la giusta condizione, spegnendo le critiche dei tifosi".

"Qual è il suo giudizio sul calciomercato granata?"Io non l'ho seguito molto ma comunque, secondo me, è tutto da verificare nel campo. Durante l'anno ci sarà tutto il tempo per analizzare e speriamo di ottenere risultati positivi come la scorsa stagione".

"Che cosa rappresenta per il Toro, giocare nei campi europei dopo tanti anni?"Non si può dirlo in due parole, io spero che la squadra ci dia delle grandi soddisfazioni nella coppa europea".

"Dato il girone abbordabile, il Torino potrà passare il turno?"Il fatto di essere in quei palcoscenici è già un traguardo importante poi ogni partita è una storia a sé, non dobbiamo guardare la provenienza e il nome della squadra. Una volta dicevano che per vincere partite bisogna fare gol, poi come si gioca non conta, l'importante è il risultato per poter andare avanti in questa competizione".

"E' un segnale positivo la grande presenza di nazionali nella squadra di Ventura?"Può essere un vantaggio o uno svantaggio, anche perché quando i giocatori giocano nelle nazionali, devono recuperare gli sforzi che hanno fatto. Quindi queste convocazioni non rappresentano un segnale positivissimo in casa Toro".

"Il Torino deve puntare a una competizione o bisogna cercare di concentrarsi sul campionato?"Io penso che bisogna andare avanti di partita in partita, come facevamo noi, e non fare un programma di lunga scadenza, anche perché difficilmente si realizza. Bisogna guardare partita dopo partita e cercare di ottenere i risultati migliori".

"Una curiosità, è vero che lei è parente del terzo portiere granata: Castellazzi?"Io sono cugino del papà del giocatore e quindi siamo parenti alla lontana, un certo tipo di parentela c'è e spero che possa fare bene".