di Andrea Ferrini
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Que serA serA
di Andrea Ferrini
Zitta zitta, quasi senza far rumore, sta finendo anche questa stagione. Il Toro continua a far dannare i propri tifosi, la classifica è meglio non guardarla se non si hanno...
Zitta zitta, quasi senza far rumore, sta finendo anche questa stagione. Il Toro continua a far dannare i propri tifosi, la classifica è meglio non guardarla se non si hanno sottomano potenti dosi di ansiolitici, il calendario sta giungengo al termine. Finalmente.
Vivere una stagione intera nella perenne incertezza, passando continuamente dalla gioia per le possibili svolte alla rabbia per le occasioni buttate, senza mai un momento di respiro, sempre a rincorrere e a farsi riprendere, è stancante. Ben venga il finale di stagione, ben vengano i verdetti. E speriamo che sorridano ai granata.
Ormai non è più tempo per i calcoli. Mancano 270 minuti e rotti da giocare al massimo dall’inizio alla fine. Obbligatorio tentare il tutto per tutto per accedere a questi benedetti playoff e una volta lì vedere cosa succede. Certo se dovessero ripetersi prestazioni come quella senese, il clima potrebbe non essere dei migliori.
Il presunto ‘biscotto’ in terra di Palio non fa arrabbiare i tifosi granata perché ''duri e puri'', o perché ''la sportività prima di tutto''. Fa arrabbiare perché toglie quell’entusiasmo e quella voglia che a questo punto della stagione possono fare la differenza. Si può perdere una partita anche importante, ma se lo spirito è quello giusto allora in ognuno è forte la consapevolezza di potersi subito rifare. Se già nei giocatori manca la convinzione e la forza allora non si può pretendere che si viva ogni partita con entusiasmo e grandi aspettative.
A questo punto tanto vale arrivare alla fine e vedere cosa succede. Il tifo sarà sempre lì, roboante e trascinante come solo la Maratona sa essere, e sarà lì anche il prossimo anno: a San Siro come al San Francesco d’Assisi (Nocera Inferiore). I giocatori, quelli forse no.
(Foto: M. Dreosti)
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