Il Torino rientra in campo con lo stesso piglio del primo tempo, ma se da un lato questo Ë un pregio, dall'altro sembra diventare il vero grande limite. I granata giocano finalmente a calcio, tengono in mano il possesso del gioco, raramente subiscono tiri dagli avversari, eppure faticano a rendersi davvero pericolosi. Fino alla trequarti Ë dominio assoluto, poi, complice il catenaccio applicato dal Lumezzane, si intasano gli spazi e diventa un problema entrare in area. Ventura si rende conto che cosÏ non puÚ andare e allora butta nella mischia Antenucci al posto di uno Sgrigna non brillantissimo. L'ex Ascoli e Vicenza entra in campo giusto in tempo per far svoltare la partita: sulla destra Stevanovic con un gioco di prestigio libera Darmian sul fondo che crossa teso in area e trova l'inzuccata del numero 7. Gli ospiti non possono pi˘ tergiversare e provano a affacciarsi dalle parti di Coppola, ma prestano il fianco alle ripartenze granata. Il gioco, intato, si fa pi˘ duro e ci rimette proprio il neoentrato ed autore del gol Antenucci che deve uscire qualche minuto dopo la marcatura a causa di uno scontro a met‡ campo. Ma in area non se le risparmiano neppure Glik e Gasparetto. Il Toro perÚ regge bene e prova a raddoppiare, ma Ë poco lucido in zona gol. In particolare Stevanovic riesce quasi sempre a saltare il diretto avversario, ma spesso non Ë preciso nell'ultimo passaggio. Intanto la partita volge al termine, perÚ Ventura fa ancora in tempo a mandare in campo Suciu al posto di un Vives febbricitante. Quello del romeno Ë un ritorno alla base accolto con grande calore dal pubblico. Chiss‡ che non sia il primo di una nuova lunga tradizione.
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Secondo tempo Toro-Lumezzane 1-0
Il Torino rientra in campo con lo stesso piglio del primo tempo, ma se da un lato questo Ë un pregio, dall'altro sembra diventare il vero grande limite. I granata giocano finalmente a calcio, tengono in mano il possesso del gioco,...
SECONDO TEMPO
C'è la Maratona delle grandi occasioni ad accogliere il debutto torinese di Giampiero Ventura: gremita, calda e colorata di fumogeni. Il tecnico di rimando sfodera finalmente il suo 4-2-4 predicando pazienza e possesso palla, doti – entrambe – che a Torino non si vedevano da tempo. Il febbricitante Vives in mezzo al campo s'impegna, ma il vero padrone della mediana è Manuel Iori che continua ad abbinare la velocità di pensiero e di esecuzione – pregi assai rari negli ultimi registi transitati a Torino – ai piedi buoni. In avanti Stevanovic e Guberti alzano la linea del pressing e Sgrigna ma soprattutto Bianchi si dimostrano ben calati nel calcio venturiano, giocando di prima ed attaccando da subito il portatore di palla. Le occasioni infatti non mancano e portano la firma di Guberti: dapprima l'ex doriano s'invola sulla mancina pescato da Glik, resiste alla carica di Luciani e calcia in porta e poco dopo si cerca lo spazio per il tiro, ma il suo piattone a giro sul secondo palo – la sua specialità – viene respinto fortunosamente dal recupero di Pini. C'è poi anche Stevanovic alla ricerca della gloria personale, ma il suo doppio passo che sbilancia Bradaschia e lo libera al tiro non lo aiuta nel trovare la coordinazione per concludere e la palla si disperde oltre la traversa; discorso analogo, poco dopo, anche per Bianchi che a tu per tu con Rossi non riesce a riesce a realzzare su invito di Guberti.Non è però tutto oro quel che luccica. Se certamente pazienza e possesso palla arriveranno, alla lunga, a premiare, per questo primo tempo il gol non si è ancora fatto vedere, tuttavia un primo segnale che le cose starebbero per cambiare arriva nel recupero: Gasparetto, l'unico pallone che gli capita tra i piedi, lo stampa sul palo. In altri tempi quel pallone sarebbe quasi certamente entrato.
PRIMO TEMPO
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