di Stefano Rosso
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Sgrigna, mai provato al fianco di Bianchi
di Stefano Rosso
Andando a ritroso nel campionato e rileggendo voti e giudizi assegnati ad Alessandro Sgrigna - per lo più, in verità, positivi e lusinghieri - si può facilmente...
Andando a ritroso nel campionato e rileggendo voti e giudizi assegnati ad Alessandro Sgrigna - per lo più, in verità, positivi e lusinghieri - si può facilmente osservare il ripetersi di una costante, qualunque sia la penna a redigerne la pagella: "ma è schierato fuori ruolo". Parlando anche con addetti ai lavori, ex tecnici od ex compagni dell'attaccante romano, il commento è molto simile: "il suo ruolo naturale è la seconda punta".
Eppure, ripercorrendo l'avventura di Sgrigna in maglia granata, si può notare che il tecnico Franco Lerda nei suoi oltre otto mesi di gestione, pur necessitando interpreti in quella zona del campo, non ha offerto alcuna possibilità all'ex vicentino di mostrare le proprie qualità da attaccante di raccordo: ad inizio stagione - a causa dell'indisponibilità di Bianchi - veniva schierato addirittura prima punta, palesando notevole difficoltà ed imbarazzo, ma adattosi alle esigenze del momento, mentre dal ritorno in campo del capitano è stato definitivamente esiliato sulla corsia laterale e da lì non si è più mosso.
Per ironia della sorte, oltretutto, l'ex vicentino si è infortunato proprio in concomitanza con l'esonero primaverile del tecnico cuneese, vanificando così l'unica occasione a sua disposizione per scollarsi di dosso l'etichetta lerdiana di esterno di centrocampo e dimostrare all'allora neoallenatore Papadopulo tutte le sue qualità da seconda punta.
In questo finale di stagione, con Antenucci - sempre titolare da quando è arrivato in granata - in evidente difficoltà fisica, il Torino si ritrova così a non avere soluzioni alternative in un reparto, quello offensivo, che dovrebbe essere determinante in caso di qualificazione ai playoff ed un sovraffollamento, invece, in quello degli esterni di centrocampo con ben sei giocatori (Lazarevic, Pagano, Gabionetta, Gasbarroni e Iunco, oltre appunto a Sgrigna) per due soli posti in campo.
Un paradosso incomprensibile, soprattutto se considerando la lunghezza del campionato di serie B e le varie contingenze problematiche accadute alla squadra che hanno portato il tecnico cuneese a sperimentare azzardi ed improvvisazioni di ogni tipo (dal 4-3-3 dell'andata col Livorno all'impiego di Di Cesare terzino o D'Ambrosio esterno alto), ma non l'hanno mai spinto a valutare la soluzione di schierare Sgrigna seconda punta al fianco di Rolando Bianchi.
(foto: M.Dreosti)
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