"Per il Torino, la giornata di ieri è stata sicuramente ricca di grandi emozioni. Al centro Sisport, in mattinata, è arrivata una visita speciale per Glik e compagni: Bill Lievesley, figlio dell'allenatore del Grande Torino deceduto il 4 maggio del 1949 nella tragedia di Superga. Al canale ufficiale del club granata ha rilasciato le seguenti parole: "Sono molto contento di essere qui. Mi sento molto felice di essere considerato così da voi e anche di questa intervista. Nel 1949 andavo nella scuola d'italiano e stavo anche andando molto bene, ero molto felice di come andavano le cose e vedevo dinanzi a me un futuro sempre più brillante. Questo incidente è stato come una bomba e poi c'ho messo molto tempo per comprendere bene quello che era successo. Non sono venuto mai prima in visita a Superga, poi, alla ricorrenza dei 60 anni, ho pensato che fosse il momento giusto, perché non ero più giovane e sarebbe potuto essere l'ultima occasione e volevo vedere la lapide col nome di mio padre e degli altri caduti. Nel 2009 ero in un albergo vicino il Po, potevo vedere la basilica ma non sapevo come potevo arrivarci e così ho deciso di arrivare su a piedi. L'ho fatto il giorno prima come prova e poi, visto che era andata bene, l'ho rifatta di nuovo il giorno della cerimonia, sempre andata e ritorno a piedi. Io non sono un tifo appassionato di calcio, seguo più altri sport, gioco a squash, vado in bici, ma se vedo qualcosa sul calcio italiano e soprattutto sul Toro allora lo seguo. Però non vado a cercare a notizie, seguo l'andamento del Toro, ma un po' da distante".
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Torino, Bill Lievesley in Sisport: “L’incidente del ’49, come una bomba”
Il figlio dell'allenatore degli Invincibili è andato al centro sportivo dei granata per fare visita a Glik e compagni: "Gioco a squash, vado in bici, nel calcio italiano seguo i granata"
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