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Torino-Fiorentina, continuità contro rivoluzione: ma per ora entrambe sono deluse

Redazione Toro News

Approfondimento / Per granata e viola classifica simile ma mercato opposto: i granata hanno scelto di non sconvolgere eccessivamente l’organico, i viola lo hanno cambiato quasi quasi tutto

Torino e Fiorentina hanno ad oggi una classifica simile, ma le squadre costruite in modo opposto: i granata, giunti alla scorsa sessione di mercato con un 7° posto alle spalle, hanno imboccato la strada della continuità, con le sole tre aggiunte effettive di Laxalt, Ujkani e Verdi. I viola invece, dopo l’assai deludente 16° posto, hanno attuato una vera e propria rivoluzione confermando di fatto soltanto quattro elementi della scorsa stagione: Pezzella (oggi infortunato), Benassi, Chiesa e Milenkovic. Chi ha avuto ragione?

"FACCIA A FACCIA – Il Toro con i suoi 3 arrivi da una parte (più ovviamente i vari ritorni dai prestiti di Lyanco e Bonifazi su tutti), la Fiorentina con i suoi 11 ingressi ma soprattutto con le 14 cessioni. È palese che i criteri utilizzati dalle due società siano opposti: nelle intenzioni del presidente Cairo c’era quella di dare continuità ad un gruppo che fondamentalmente si era comportato bene raggiungendo l’Europa League (seppur grazie all'esclusione del Milan). Pertanto, le aggiunte vere e proprie sono state come detto tre: Ujkani, Laxalt e Verdi. Con l’ultimo che, quando verrà contabilizzato l’obbligo di riscatto dal Napoli per un totale di 25 milioni di euro, diverrà l’acquisto più oneroso dell’era Cairo. I protagonisti della scorsa stagione sono tutti rimasti in rosa, ad eccezione di Moretti che si è ritirato. Nei propositi del neo Presidente Commisso, al primo anno di presidenza viola, c’era invece quello di rianimare la delusa piazza viola, scampata per poco alla retrocessione. Di fatto, all’opposto dei granata, ci sono state soltanto quattro conferme: Pezzella, Benassi, Milenković e l’indispensabile Chiesa. Per il resto tanti i saluti, anche importanti. Come quelli di Simeone (prestito con obbligo di riscatto a 12 milioni al Cagliari) e Biraghi (prestito con diritto di riscatto all’Inter) che stanno convincendo con le nuove casacche.

"RENDIMENTO – È presto per dire quale sia stata la linea più redditizia, ma ad oggi ad essere del tutto soddisfatti sono veramente in pochi sia da una parte che dall’altra. Per quanto riguarda il Toro, aver confermato tanti elementi ed aver puntato tutto o quasi su Verdi, per il momento sembra non ripagare. Sottotono le prestazioni della squadra di Mazzarri, che sin qui non è riuscita a riproporre quella continuità di risultati che si era vista nel girone di ritorno dello scorso anno. Invece per quanto riguarda la Fiorentina la rivoluzione totale deve ancora dare veri e propri frutti: sono solo tre le posizioni in classifica guadagnate rispetto allo scorso anno, con tanti dubbi da sciogliere dopo un avvio incoraggiante. A pesare pare essere soprattutto la mancanza di una prima punta di ruolo, tolto il giovane Vlahovic alla prima esperienza in Serie A. Boateng è stato impiegato poco, ma Montella ha trovato due pedine fondamentali in Pulgar (13 presenze, 3 reti e 2 assist) e Ribery (ad oggi infortunato ma autore in 11 presenze di 2 reti e 2 assist). Due acquisti che hanno cambiato totalmente il modo di giocare della Fiorentina, ma che sin qui non sono bastati per far rinascere la Viola.

Lorenzo Chiariello