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Torino-Inter, una sfida di testa: cross e palle da fermo cruciali

TURIN, ITALY - JANUARY 27:  Joao Miranda de Souza Filho of FC Internazionale, Simone Zaza, Matias Vecino of FC Internazionale and Lorenzo De Silvestri of Torino FC compete for the ball during the Serie A match between Torino FC

Temi tattici / Nessuno come granata e neroazzurri in quanto a traversoni. Il 3-5-2 è il marchio di fabbrica di Mazzarri e Conte

Andrea Calderoni

I 15 gol segnati dal Torino contro i 26 dell’Inter, le 53 parate effettuate da Salvatore Sirigu contro la 29 di Samir Handanovic, i 102 chilometri di media a partita percorsi dai granata contro i 111 dai nerazzurri. Ai punti la sfida di sabato alle 20.45 al “Grande Torino” appare impari con la squadra di Antonio Conte nettamente favorita. In realtà, però, la storia recente di Torino-Inter dice altro e ci sono alcuni fattori puramente tattici che strizzano l’occhio alla formazione allenata da Walter Mazzarri, grande ex della gara.

SCONTRO AEREO - In primo luogo il Torino sa far giocare male gli avversari. Questa è, infatti, una delle peculiarità dei granata. L’Inter, tuttavia, a differenza di altre formazioni ai vertici del calcio italiano, non esprime un calcio scintillante ma fonda tutto sulla praticità e sull’agonismo, caratteristiche tipiche di qualsiasi squadra gestita dalla panchina da Conte. I nerazzurri sono forti, fortissimi fisicamente e il numero di chilometri percorsi a match (nessuno meglio in Italia) n’è la testimonianza. Romelu Lukaku e compagni sfruttano molto le corsie laterali: l’Inter, difatti, è la formazione che ha crossato di più nel primo terzo di Serie A (90 traversoni). Al secondo posto c’è il Torino con 87. I numeri, però, evidenziano come i granata in quanto a cross siano più precisi (soltanto 52 sbagliati contro i 64 dei nerazzurri). Sarà, dunque, una partita nella quale il gioco aereo varrà doppio e l’attenzione nella propria area di rigore dovrà essere massima, soprattutto in caso di corner e di calci di punizione.

MODULI SPECULARI - L’Inter potrà contare su più centimetri, tanto che ha già segnato cinque gol di testa. Il Torino ne ha siglati quattro, ma tutti concentrati nelle prime giornate di campionato. In quanto a calci d’angolo, poi, i nerazzurri sono la formazione che ne batte di più in questa Serie A: 83 contro gli 81 dell’Atalanta e gli 80 della Roma (Torino fermo a 61). In fase difensiva il Torino dovrà stare attento a contenere i saltatori nerazzurri, mentre in fase offensiva dovrà studiare qualcosa di diverso, provando a sopperire al gap di centimetri. Muovere la palla per costringere la retroguardia dell’Inter a spostarsi potrebbe essere una soluzione. Uscendo dal contesto palle da fermo, infine, Torino e Inter nascono speculari: il 3-5-2 è, infatti, il marchio di fabbrica di Mazzarri e Conte. Prevarrà, perciò, chi sarà più accorto e concentrato. Servirà un Toro solido capace di chiudere ogni pertugio, ma bravo anche a proporsi in avanti con intelligenza senza dimenticare che la difesa dell’Inter è sicuramente una garanzia, ma non è imperforabile, tanto che in Serie A ha sempre incassato almeno una rete nelle ultime sette uscite.