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Torino: la difesa della Roma è cambiata molto, ma ora sembra il punto debole

La retroguardia giallorossa, nonostante in estate sia stata rinforzata, non sta rendendo secondo le aspettative

Federico Bosio

Durante il calciomercato estivo la Roma ha messo a segno colpi importanti in tutti i reparti, di modo da dar vita ad una squadra davvero competitiva per lottare per il titolo in Italia e non sfigurare anche in campo internazionale. Anche sul reparto difensivo, la società è intervenuta con cessioni ed aquisti volti ad accrescere il livello complessivo della rosa: se Garcia e compagni hanno salutato Yanga-Mbiwa , Astori, Holebas e Spolli (rispettivamente in direzione Lione, Fiorentina, Watford e Carpi) ai quali si è aggiunto l’addio al calcio giocato di Federico Balzaretti; questi sono però stati sostituiti da profili di qualità, in particolare il terzino Lucas Digne in prestito con diritto di riscatto dal Paris Saint-Germain. Sono inoltre arrivati Norbert Gyomber, in prestito addirittura dal Catania, ed Antonio Rüdiger in prestito dallo Stoccarda: quest’ultimo sta trovando molto spazio nello scacchiere di Garcia, che lo sta lanciando spesso da titolare sia in campionato che in Champions’ in attesa del completo recupero di  Leandro Castan.

Anche il pacchetto portieri ha subito cambiamenti  con Curci e Skorupski che hanno abbandonato la capitale, il primo in maniera definitiva, il secondo venendo ceduto in prestito all’Empoli. A rafforzare il reparto, che già vanta la presenza di un giocatore esperto come Morgan De Sanctis, è arrivato però in prestito dall’Arsenal anche il polacco Wojciech Szczesny che ha preso ufficialmente il posto di estremo difensore titolare. Nonostante tutte queste operazioni di mercato però la difesa sembra essere il punto debole della Roma, con numeri anche peggiori rispetto alle passate stagioni: in campionato sono 17 le reti subite finora in 14 partita mentre nel girone di Champions’ League, dopo cinque partite disputate, sono addirittura 16 le reti incassate dai giallorossi.

Le cause di questi numeri potrebbero essere lo scarso affiatamento tra i vari componenti del reparto, che devono plausibilmente ancora trovare la giusta amalgama, ed anche la loro particolare vocazione offensiva specialmente sugli esterni: lo stesso Digne, come anche Torosidis e Maicon, sono chiaramente giocatori che prediligono le incursioni rispetto al lavoro di ripiegamento, senza contare che molto spesso Garcia utilizza Alessandro Florenzi arretrato come terzino destro. L’unica vera certezza della retroguardia capitolina in questo momento è il greco Manolas, che sta offrendo grandi prestazioni ormai da più di un anno a questa parte: il Torino dovrà essere abile a colpire la Roma nel suo “punto debole”, per dare un seguito al periodo positivo.