"Joel Obi non è mai entrato del tutto "nel cuore" (quello del campo, sia chiaro) del Toro. Almeno fino a ieri. La scorsa stagione, infatti, ha visto il possente centrocampista quasi sempre infortunato, e anche quando schierato nel 3-5-2 di Giampiero Ventura, le sue prestazioni sono risultate quasi sempre al di sotto della sufficienza, tanto da far presagire un suo possibile addio già a fine stagione.
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Torino, Obi in ascesa: da seconda linea a valore aggiunto
Focus on / L'arrivo di Mihajlovic ha rinvigorito il nigeriano, che nel centrocampo granata si sta dimostrando sinora uno dei più positivi
"L'arrivo di Mihajlovic sotto la Mole, però, ha in qualche modo rivalutato il mediano nigeriano, e già dal ritiro di Bormio il tecnico serbo ha riservato particolare attenzione ad Obi, inserendolo nelle rotazioni in maniera più continua, e non da semplice "comprimario", ruolo che invece gli era stato ritagliato - vuoi per condizione fisica, vuoi per scelte tecniche - da Ventura. In lui, Mihajlovic ha fin da subito visto quel centrocampista forte e muscolare che in una squadra a spiccata trazione offensiva (e il tecnico granata vuole un Toro così) non può davvero mai mancare, e al pari di Acquah, contro il Milan alla prima giornata Obi è stato schierato dal 1', facendo scaldare la panchina almeno inizialmente ai presunti "titolari" Benassi e Baselli.
"Contro l'Empoli, poi, Obi non solo ha fatto stare fuori i due giovani italiani, ma non li ha nemmeno fatti rimpiangere troppo: diversamente rispetto alla sfida contro l'Atalanta, dove il trittico "leggero" di centrocampo aveva sofferto, nella gara di domenica la fisicità di Obi ha contribuito a dare respiro alla manovra, e i suoi inserimenti sono stati quasi sempre eseguiti con tempismo e ritmo. I piedi, ovviamente, non sono fatati, ma la qualità è spesso compensata dalla "carogna", e da quello spirito aggressivo tanto caro a Miha. Baselli è avvertito: con un Obi in questa forma, dovrà lavorare settimana dopo settimana per guadagnarsi il posto.
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