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Torino, ora la testa al Bruges: ecco perché l’Europa ti può far comodo

Verso Bruges – Torino / La sfida di Bruges è per il Torino la chance immediata del riscatto e per i giovani l'opportunità di mettersi in luce

Gianluca Sartori

"Dopo una batosta come quella di Genova, è naturale pensare che per il Torino sarebbe meglio vivere una settimana libera da impegni, in cui poter lavorare con feroce applicazione dietro i cancelli blindati della Sisport. E' innegabile che ci sia molto da lavorare, soprattutto sull'impianto di gioco. Ma l'impegno col Bruges non può e non deve essere un impiccio. Va, anzi, interpretato come una grande occasione da cercare di sfruttare al meglio.

"Un'occasione, come detto, di cancellare subito, a tempo record, la bruciante batosta di Genova. Dopo una partita del genere la volontà di tutti deve essere quella di cercare un pronto riscatto, che tra l'altro può avvenire in una partita che mette meno pressioni del campionato, in quanto collocata all'interno di un girone che offre altre cinque partite per cercare la qualificazione ai sedicesimi di finale. Un traguardo a cui puntare, che sarebbe un grande successo ma che comunque non è la massima priorità della stagione.

"Inoltre, l'impegno europeo può essere l'opportunità per dare spazio ai giocatori che al momento rivestono i panni delle seconde linee ma il cui obiettivo deve essere quello di diventare delle risorse fondamentali per la squadra. Parliamo dei vari Martinez, Sanchez Mino, Benassi: forze fresche che possono e devono diventare giocatori importanti, soprattutto qualora i “senatori” del gruppo continuino su questi livelli per ora francamente non così soddisfacenti.

"Insomma, il Toro è ai gironi di Europa League e questo è un onore, non un onere. Qualificarsi era uno degli obiettivi di inizio stagione ed è stato raggiunto. Ora tocca ai granata onorare questa competizione