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Torino-Palermo, Ventura stende Iachini sul filo di lana

Matteo Senatore

Il tecnico granata prevale sul collega rosanero gestendo al meglio una partita che nel secondo tempo si era fatta complicata per le espulsioni di Molinaro e Obi

"Un altro successo per il Torino, il quarto in sei partite di campionato, e un altro successo anche per il tecnico granata, Giampiero Ventura, grande artefice di questo splendido inizio dei suoi ragazzi che dopo 6 partite si trovano a due soli punti dalla vetta della classifica. Ieri l’allenatore di Genova è riuscito a prevalere nel testa a testa con Beppe Iachini azzeccando le mosse decisive prima del match e resistendo durante la partita stessa, conquistando l’intera posta nonostante l'inferiorità numerica nella ripresa, prima di uno e nel finale addirittura di due uomini.

"La prima grande mossa di Ventura è stata quella di puntare dall’inizio su Maxi Lopez: l’argentino, che pure non era apparso in grande forma nelle sue ultime uscite, è stato gettato nella mischia e non ha deluso forzando di fatto Gonzalez all’autogol che ha sbloccato il match e servendo a Benassi l’assist per il meraviglioso gol del 2-0. La vittoria di Ventura si è poi consolidata quando il Torino è rimasto in 10 uomini per la sciocca espulsione di Molinaro. A quel punto il tecnico di Genova è stato lesto nel non perdere neanche un minuto togliendo proprio l’argentino e inserendo Gaston Silva sulla sinistra, riuscendo ad evitare di cadere sotto i colpi di un Palermo ringalluzzito che non è però riuscito a fare nulla di più che dimezzare lo svantaggio.

"In una rosa priva di tanti titolari il tecnico granata ha saputo presentare una formazione equilibrata e qualitativamente forte, dimostrando ancora una volta quanto importante è stato il lavoro svolto in estate anche con i nuovi, che paiono essere in granata da anni. Ieri è stato Zappacosta a mostrare un’ottima comprensione degli schemi del tecnico, nonostante fosse alla prima partita da titolare. Iachini dal canto suo non ha sfigurato, ma non è riuscito a sfruttare come avrebbe dovuto la superiorità numerica avuta dalla sua squadra nel secondo tempo, anche a causa della mancanza di attaccanti di riferimento e così è stato costretto a ritornare in Sicilia con la terza sconfitta di fila incamerata dai suoi.