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Toro: febbre da derby

Il derby tre anni dopo. Un derby strano, in cui non si fronteggeranno due curve ad armi pari, ma uno stadio a strisce contro uno spicchio granata: e a qualcuno questa novità non va proprio giù. Ma,...

Redazione Toro News

"Il derby tre anni dopo. Un derby strano, in cui non si fronteggeranno due curve ad armi pari, ma uno stadio a strisce contro uno spicchio granata: e a qualcuno questa novità non va proprio giù. Ma, nonostante tutto, anche questa volta i tifosi granata rispondono all’appello.IN FILA INDIANA, PER CARITA’! – Chiamando nelle ricevitorie Listicket abilitate alla vendita dei biglietti per il settore ospiti, questa mattina la scena era sempre molto simile: ‘Sì, li cominciamo a vendere oggi alle 10. Ma la avverto che ho già cominciato a distribuire i numeri per mantenere l’ordine in fila, altrimenti diventa subito una ressa. Per ora ne ho distribuiti venti.’ Non erano ancora le otto di mattina.CODA GRANATA – Malgrado le polemiche (molti hanno scelto di non acquistare il biglietto per protesta contro lo Juventus Stadium e la gestione ‘allegra’ degli stadi a Torino che esso rappresenta), i tifosi granata tornano sempre lì, a fare code infinite per poter sostenere la propria squadra nella partita più importante della stagione. “Quaranta euro son quaranta euro. Ma il derby è il derby... Non potevo non cedere!”. Così Giovanni, uno dei tanti tifosi in coda. Il circuito si inceppa ogni cinque minuti ed emettere un tagliando diventa operazione molto più complicata e lunga di quanto una persona estranea alle dinamiche da stadio possa anche solo immaginare. Ma, nell’attesa, nessuno si stupisce degli intoppi classici, e la ricevitoria si trasforma ben presto in un forum granata. Punte che non segnano, registi da acquistare, rigori inesistenti: il brulicare delle chiacchiere da Toro riempie la stanza e smaltisce la noia. Del derby si parla poco: scaramanzia. “Dopo il rigore dubbio che gli hanno fischiato contro ieri sera chissà cosa non si inventeranno contro di noi per ripagarli!”, sussurra Matteo. Bisogna esorcizzare certi rischi: “Eh, tanto si sa che a casa loro è dura...”. Tutti si guardano negli occhi e non serve dire altro: alla carica!BUROCRAZIA TIRANNA – Triste a dirsi, un altro classico degli ultimi anni sono gli imprevisti dovuti al sempre più ingombrante carrozzone burocratico, acerrimo avversario di ogni frequentatore di stadio.“Come non basta la Tessera del Tifoso?!”. Marco è imbufalito: “Devo prendere il biglietto per cinque persone e non ho la carta di identità di ciascuno di loro, per cui non posso acquistarli!”. Poi, con più calma, riflette: “Io capisco le misure di sicurezza, ma a cosa serve farci fare questa tessera con tanto di foto, se poi bisogna portare anche il documento in originale? La tessera non doveva semplificare le procedure...?”.Brutte sorprese anche per Edoardo: “Assurdo: ho fatto la Tessera del Tifoso due settimane fa apposta per poter venire al derby e adesso, dopo due ore di coda, non mi stampano il biglietto. Perché? Bisogna possedere la tessera materialmente, ma prima che il Torino la emetta devono passare quaranta giorni da quando l’ho sottoscritta. Ma allora il foglio sostitutivo che mi hanno dato nell’attesa a cosa dovrebbe servire?!”.Malgrado attese e imprevisti (a cui i tifosi sono ormai talmente abituati da essere diventati prevedibili...), il settore ospiti va esaurendosi e questa sera rimane disponibile solo più un pugno di tagliandi. Perché gli anni e gli stadi passano, ma la febbre da derby resta sempre la stessa. Se avete dubbi, chiedete al proprietario della ricevitoria.

Fulvio Vallana (Twitter @FulvioVallana)

(foto Dreosti)