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Torino, il calciomercato passa anche dalla scelta del modulo: 4-2-3-1 o 4-3-1-2?

Nicolò Muggianu

Approfondimento / Il serbo sembra aver finalmente trovato la giusta posizione in campo e Mihajlovic si proietta già al futuro...

Ci sono voluti più di sei mesi ma il verdetto di queste ultime partite sembra essere inequivocabile: Ljajic rende meglio da trequartista puro. Dopo aver fatto le fortune del Toro in maniera piuttosto rara e intermittente sull'out di sinistra il ragazzo sembra aver trovato la giusta posizione sul terreno di gioco. Nelle ultime uscite infatti, il fantasista serbo è tornato ad essere al centro del gioco rifinendo e concludendo ottimamente riuscendo ad aiutare i compagni in entrambe le fasi. Ora il futuro dei granata potrebbe incentrarsi proprio sul suo ruolo e su quello di Belotti che - in caso di permanenza - sarebbero utilizzati come vero e proprio fulcro sul quale ricostruire una squadra più competitiva. In queste due ultime partite la strada tracciata da Mihajlovic sembra chiara: 4-3-1-2 o 4-2-3-1.

Quest'ultimo - utilizzato in più occasioni a gara in corso durante la stagione - è stato adottato con successo dal mister del Torino nell'ultima trasferta di Cagliari che ha visto i granata dominare a lunghi tratti e risultare straripanti in fase offensiva. Il 4-3-1-2 invece è stato utilizzato nel recente match di Serie A pareggiato 1-1 all'Olimpico Grande Torino contro il Crotone. Tale sistema di gioco però, rispetto al primo, ha dato meno certezze: la mancanza in rosa di prime punte adatte ad affiancare al meglio Belotti e le indisponibilità di Obi e Acquah hanno fatto la differenza;tanto da convincere Mihajlovic a tornare sui suoi passi al 45' sostituendo Maxi Lopez e inserendo Boyé. Il "numero 11" argentino, infatti - nonostante le indubbie qualità tecniche - non sembra avere i requisiti ideali della "spalla" di Belotti, ma è piuttosto un attaccante a tutto tondo in grado di far reparto da solo.

La scelta del modulo, dunque, influenzerà in maniera determinante anche il prossimo mercato in entrata e in uscita del Torino. La società di via Arcivescovado infatti dovrà pianificare il futuro e - insieme a Mihajlovic - ragionare sul da farsi. Se si dovesse optare per il modulo a due punte "di peso" gli uomini-mercato granata si dovranno muovere in tale direzione cercando una spalla adatta alle caratteristiche di Belotti. Nel caso in cui la scelta dovesse ricadere sul 4-2-3-1 invece, il mercato in entrata dovrà essere molto attivo sugli esterni e a centrocampo in cui bisognerà cercare un mediano fisico e di corsa che possa conferire equilibrio alla squadra. Il futuro del Toro è ancora dunque da tracciare, dal punto di vista tecnico-tattico: ora toccherà agli interpreti - Mihajlovic su tutti - trasformare in realtà quelle che - per il momento - sono soltanto idee o "esperimenti".